1.3 milioni. Questa la richiesta di risarcimento che la famiglia di Stefano Macciò, l'operaio che l'8 febbraio del 2023 morì schiacciato in mezzo a due mezzi durante un intervento nel deposito di Tpl Linea, richiederà all'azienda di trasporto pubblico locale savonese.
I familiari assistiti dall'avvocato Mauro Mazzi proseguiranno quindi nella causa civile dopo che l'inchiesta penale è stata archiviata dalla Procura di Savona. La prima udienza si terrà il prossimo dicembre e ad oggi Tpl Linea non avrebbe corrisposto nessun tipo di risarcimento.
53 anni di Sassello, capo officina quella sera terribile scomparve dopo aver recuperato un mezzo in panne con il carroattrezzi. All'interno dell'area aziendale poi si era verificato l'incidente mortale. Subito i sindacati e i lavoratori avevano avviato un'azione di sciopero con al centro il tema della sicurezza sul posto di lavoro.
L'azienda voleva dedicargli una targa nel deposito di via Valletta San Cristoforo ma la famiglia si è opposta.
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