Son serate balorde: iniziano bene, proseguono male, finiscono peggio. E, invece, i Mastini si salvano anche quando erano sul punto di lasciarci le penne. Buon segno.
La vince Makinen da solo all'overtime, come accade spesso in 3 contro 3, arrivando come un lampo davanti a Peiti e trafiggendolo per la settima vittoria consecutiva giallonera, forse la meno luminosa di tutte per gli errori difensivi singoli - quindi fuori dal sistema di gioco - commessi in almeno 3 dei 5 gol subiti e anche perché il Fiemme, va detto, ha avuto sul bastone due volte il disco del 6-4 a un passo dalla fine che avrebbe chiuso il conto prima che Erik Mazzacane, a 2 minuti dal 60', infilasse in diagonale tra palo e portiere il 5-5 dell'overtime.
Passo indietro per le pesanti incertezze nel cuore della difesa - e stavolta onestà vuole che si ammetta come Filippo Matonti non sia stato impeccabile - ma non c'è da gettare la croce addosso a nessuno se i più giovani, con due partite a settimana, dopo molti alti subiscono una serata un po' bassa: la regolarità e la capacità di salvarsi nei momenti come questi derivano solo dall'esperienza, e per fare esperienza bisogna continuare su questa strada come fa Glavic, che prosegue imperterrito a schierare quattro linee anche quando la partita sta per girare dalla parte trentina - e quando altri, che ben conosciamo, si sarebbero affidati a un paio di linee e stop per portare a casa subito i 3 punti - e continua a vedere qualcosa in più in Filippo Matonti, senza se e senza ma.
Noi, al di là delle scelte nette e apparentemente indiscutibili di un coach che comunque sta tenendo il Varese a portata di sogno, facendo crescere i giovani come nessun altro crediamo che una serata difficile possa esserci e possa capitare più con il Fiemme che con Aosta o Caldaro - sia perché i Mastini sono fatti così, sia perché i trentini qui anche in passato sono stati capaci di esaltarsi - siamo certi di dover dire una cosa che non deve essere un peso per lui, né per la squadra: al Varese mancano i gol di Franchini, soprattutto in partite così. È un fatto indiscutibile perché nessun giocatore può girare una sfida come questa, è la "differenza" nel momento dell'equilibrio, quindi Marco va atteso, sostenuto, coccolato, spronato sapendo che appena segnerà un gol tornerà a essere quello di sempre. Manca poco, l'importante è farlo sentire importante al di là di tutto e tutti. Noi ci proviamo. Allo stesso modo, l'alternanza tra Matonti e Perla in porta è un meccanismo delicato che solo Glavic sa come non spezzare. Non è facile, ma un giorno per vincere al Varese servirà Rocco Perla, un bene del club e della città: serve dirlo proprio ora che il numero 1 di tante vittorie sembra essere diventato il numero 2.
Terzo tempo da luna park, con il Varese che va sotto 5-4 sull'ennesimo errore difensivo, con il Fiemme vicino due volte alla sesta rete che avrebbe fatto finire subito tutto, prima di un lampo solitario di Erik Mazzacane che rimette tutto all'overtime, riprendento gli ospiti per i capelli con un tiro che s'insacca tra portiere e palo in diagonale a due minuti dalla sirena.
Secondo tempo ancora tra luci, come la rimonta rabbiosa dei senatori gialloneri, che piazzano l'1-2 del nuovo vantaggio sul 4-3 con la grande azione Marcello Borghi-Vanetti-Schina e il tiro esiziale di quest'ultimo e poi ancora con la stoccata di prima, bellissima del numero 23 giallonero su assist di Makinen, azionato ancora da capitan Vanetti. Ma basta poco, di nuovo, per disfare tutto in una difesa allegra, basta poco come un disco regalato clamorosamente al Fiemme forse da Marco Matonti: Odorizzi perfora ancora un Filippo Matonti a dir poco non irresistibile per il 4-4.
Primo tempo scioccante, dal dominio al semi crollo in un amen: Varese sul 2-0 con la sventola di Makinen e la percussione di Marcello Borghi che arriva davanti a Peiti e lo scarta per il raddoppio, poi piano piano un Fiemme che comunque arrivava già con troppa facilità davanti a Filippo Matonti, ancora preferito a Perla, trova un'incredibile tripletta in quattro minuti. Due delle tre reti sono rocambolesche: prima Weber insacca sul rimbalzo del portiere di casa, poi è un giocatore giallonero a mandare il disco nella sua porta sul tocco dello stesso attaccante trentino quindi, come se non bastasse, Ghiglione perde il disco in uscita e Kizlo va a firmare il 3-2 che ribalta tutto.
Varese-Fiemme 6-5 all'overtime (2-3, 2-1, 1-1, 1-0)
Reti: 5’41” Makinen (Kuronen, Ghiglione) 1-0, 8’ Marcello Borghi (Franchini) 2-0, 14’14” Weber (Willeit, Kizlo) 2-1, 16’47" Weber (Schmid) 2-2, 18’13” Kizlo 2-3; 21’46”Schina (Vanetti, Marcello Borghi) 3-3, 23’35” Marcello Borghi (Makinen, Vanetti) 4-3 in sup., 37’29” Odorizzi (Lazzeri, Popovic) 4-4; 55’18” Willeit (Tomi, Vinatzer) 4-5, 57’56” Erik Mazzacane 5-5; 62’27” Makinen (Vanetti, Ghiglione) 6-5
Varese: F. Matonti (Perla); Makinen, Crivellari, Ghiglione, Kuronen, Perino; Schina, Fanelli, M. Borghi, Vanetti, Franchini; M. Matonti, E. Mazzacane, Allevato, P. Borghi, Tilaro; Basile, Raimondi, M. Mazzacane, Fornasetti. Coach: Glavic.
Fiemme: Peiti (Tononi); Willeit, Schmid, Vinatzer, Nicolao, Tomi; Tessadri, Popovic, Lazzeri, Odorizzi; Chelodi, Misconel, Weber, Kizlo, Stanko; Vanzetta, De Baldo, Bortolotti; De Francesco. Coach: Felicetti
Arbitri: Aleksandr Petrov, Willy Vinicio Volcan (Giorgio Brenna, Riccardo Pignatti)
Note - Tiri Va 36, Fi 34. Penalità Va 2', Fi 4'. Spettatori: 587.
Quarta di ritorno
Dobbiaco-Fassa 7-4, Caldaro-Como 3-1, Pergine-Aosta 3-7, Varese-Fiemme 6-5 all'overtime, Alleghe-Appiano 2-5, Feltre-Bressanone 6-5 all'overtime. Riposa: Valpellice
Classifica
Caldaro punti 46; Aosta 40; Varese, Feltre 33; Appiano 27; Valpellice*, Pergine 22; Alleghe* 20; Fassa 18; Dobbiaco 16; Fiemme 11; Bressanone* 8. Como* 7. *una in meno
Quinta di ritorno
Sabato 30: Bressanone-Varese (18), Como-Feltre (18), Dobbiaco-Pergine (20), Aosta-Caldaro (20), Alleghe-Valpellice (20.30), Fassa-Fiemme (1 dicembre, 18.30). Riposo: Appiano
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