Omicidio di Senago, condanna all'ergastolo per Alessandro Impagnatiello. Lo ha deciso oggi, 25 novembre, la Corte d'Assise di Milano, presieduta dalla giudice Antonella Bertoja, nella Giornata contro la violenza sulle donne. Previsto anche l'isolamento diurno per 3 mesi, mentre erano 18 quelli richiesti dalla Procura. L'ex barman ha ucciso la compagna Giulia Tramontano con 37 coltellate. Giulia, 29 anni, era incinta al settimo mese del piccolo Thiago.
Impagnatiello è stato ritenuto colpevole dell’omicidio pluriaggravato della compagna, per l’occultamento del suo cadavere e per interruzione non consensuale di gravidanza. La corte ha riconosciuto le aggravanti della premeditazione, del vincolo affettivo che legava vittima e omicida e della crudeltà, ma non quella dei futili motivi, contestata dalla procura.
La sorella e la foto su Instagram
Chiara, che insieme ai genitori e al fratello ha assistito in aula alla lettura del verdetto, ha pubblicato la foto di una spilla che ritrae la sorella incinta puntata sul petto e adornata da un fiocco rosso. L'immagine dell'oggetto - che è insieme simbolo della lotta alla violenza contro donne, nella Giornata internazionale per la sua eliminazione, e della battaglia per avere giustizia per Giulia e il piccolo Thiago di cui era incinta - è stata pubblicata sui social anche dai genitori della vittima, Franco Tramontano e Loredana Femiano, accompagnata dalla scritta "Con voi sempre per sempre".
La confessione
Il trentenne ha confessato il delitto il primo giugno del 2023 e ha indicato il posto - in via Monte Rosa, in un anfratto accanto ad alcuni box - in cui ha nascosto il corpo, avvolto in sacchetti di plastica. Ammazzata a coltellate - l'autopsia restituisce la crudeltà dei 37 colpi - ha provato a darle fuoco due volte (nella vasca e nel box), ne ha inscenato la scomparsa (nascondendola in cantina, nel garage nel bagagliaio, prima di disfarsene a meno di 700 metri da casa) e ha provato a depistare le indagini.
(Redazione/Adnkronos)
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