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Sport | 23 novembre 2024, 21:19

Il killer Tilaro e l'ultimo uomo Matonti: i Mastini vedono il terzo posto. Onore a un grande Fassa (3-2)

I gialloneri passano a Canazei con due gol del sicario "Tilly", che propizia anche la penalità partita a Defrancesco e la conseguente superiorità sfruttata dal diablo Vanetti. Decisiva la calma olimpica del portierino (portierone) che ipnotizza magicamente il finlandese Salo

Il killer Tilaro e l'ultimo uomo Matonti: i Mastini vedono il terzo posto. Onore a un grande Fassa (3-2)

Oggi partiamo dagli avversari. Se lo meritano. Il Fassa ha giocato una grande partita e ha perso perché il Varese si è dimostrato "assassino" grazie al killer Tilaro, autore del primo gol e del terzo quasi in fotocopia, partendo da lontano e piombando su Felicetti e freddandolo da cobra qual è, oltre che propiziando la penalità partita e la superiorità di 5 minuti sfruttata da Vanetti per il raddoppio, ma anche grazie alla lucidità, al senso della posizione e alle freddezza del diciottenne Filippo Matonti, che nel terzo tempo ha vinto un grandioso duello personale con il finlandese Salo. Il Fassa, che ha segnato i suoi due gol sui titoli di coda dopo il 3-0 giallonero al 56'28", uno con lo stesso Salo e l'altro con l'ucraino Mikhnov all'ultimo secondo, avrebbe anche meritato di farlo prima perché nel terzo tempo ha assediato a lungo i Mastini, capaci di stringersi e soffrire come sanno fare solo loro in 3 contro 5, anche grazie ai colpi di coda del mastino Matonti, ultimo e quasi insuperabile uomo. Quindi, per prima cosa, onore ai fassani che si dimostrano capaci, soprattutto tatticamente, di chiudere gli spazi, aggredire e mettere granelli di sabbia in quantità nel meccanismo del Varese. E applausi alla prima linea formata da Mikhnov, Deluca e Salo, una delle più forti, compatte e indigeste del campionato.

I gialloneri, capaci di chiudere e aspettare nel primo periodo, di mordere e far male nel secondo, hanno subito un calo nel terzo anche per l'aggressione trentina e per le penalità finali, fin lì a netto vantaggio giallonero, nate da una sorta di umana stanchezza dopo un viaggio iniziato alle 10 di stamattina da Varese, a nemmeno 48 ore dal derby con il Como, con ritorno alle 5 di domenica. Ci sono, poi, anche alcuni gol facili mancati, sia nel secondo che nel terzo tempo, forse figli del discorso di cui sopra.

Tilly intanto è tornato killer, Filippo Matonti si è confermato una sicurezza (così come lo è Perla, e questa a nostro parere potrebbe essere l'arma per arrivare in fondo e sognare, oltre ovviamente al ritorno di Bertin e all'arrivo magari di un altro rinforzo) e la squadra in fase difensiva e nella capacità di chiudere linee, varchi per poi ripartire e fare male continua a dare l'impressione di essere ormai pronta a giocarsi almeno il terzo posto, dopo avere blindato il quarto (lo dice anche la classifica, oltre alla sesta vittoria consecutiva). 

Detto dello squalo Tilly, partito come un razzo per segnare il 3-0 in inferiorità nel momento di massima sofferenza del Varese, sotto assedio da tempo, e del duello Filippo Matonti-Salo vinto dalla calma olimpica del primo, dalla sua capacità di restare di ghiaccio, quasi immobile, di fronte alla "morte improvvisa" che gli si stava avvicinando, salvo schivarla e dando l'impressione di essere sempre un passo avanti, nel secondo periodo era stato un gran Varese, a parte un finale in cui aveva rischiato di beccare gol in superiorità, ed è lì che Filippo Matonti chiudeva la porta con una sicurezza impressionante

Tilaro
 era già scappato per andare segnare in uno contro zero il vantaggio con uno dei suoi gol irresistibili. C'era stato un gol annullato a Kuronen per invasione in area del portiere molto dubbia e almeno due occasioni clamorose, una in particolare di Franchini che a colpo sicuro non metteva dentro il raddoppio, arrivato però in un'altra situazione decisiva in cui era stato ancora Tilly il protagonista: il numero 15 scappava verso la porta di Felicetti, di nuovo, prima di essere agganciato (falciato) da Defrancesco punito con penalità partita. Nei 5 minuti in superiorità successivi il Diablo Vanetti mordeva per il 2-0 sul tiro di Makinen.

Fassa perfetto, solido e anche pericoloso in un paio di occasioni già nel primo periodo, non a caso aveva inanellato tre vittorie prima dell'ultimo ko di Feltre. Venti minuti di tattica e attenzione snervanti, con i trentini che non concedevano praticamente nulla neppure in inferiorità.

Fassa-Varese 2-3 (0-0, 0-2, 2-1)
Reti: 23'19" Tilaro (P. Borghi, Allevato) 0-1, 32'49" Vanetti (Makinen, Kuronen) in sup. 0-2; 56'28" Tilaro (Schina, Ghiglione) in inf. 0-3, 57'26" Salo (Kustatscher, Deluca) 1-3, 59'59" Mikhnov (Salo, Deluca) 2-3
Fassa: Felicetti (Pysarenko); Ploner, Defrancesco, Mikhnov, Deluca, Salo; Blaha, Boisio, Rossi, Cassan, S. Iori; Kusttscher, Talmon, Stoffie, Defrancesco, Trottner; Carpano, A. Iori, Riz. Coach: Marchetti
Varese: F. Matonti (Perla); Makinen, Crivellari, Ghiglione, Kuronen, Perino; Schina, Fanelli, M. Borghi, Vanetti, Franchini; M. Matonti, E. Mazzacane, Allevato, P. Borghi, Tilaro; Basile, Raimondi, M. Mazzacane, Fornasetti. Coach: Glavic. 
Arbitri: Andrea Moschen, Stefano Ricco (Simone Abeltino, Matthias Cristeli)
Note - Tiri Fa 28, Va 30. Penalità Fa 33' (penalità partita a Defrancesco), Va 6'.

Terza di ritorno
Bressanone-Valpellice 3-2, Fassa-Varese 2-3, Fiemme-Caldaro 0-2 (in corso), Dobbiaco-Appiano 2-1 (in corso), Aosta-Feltre 3-1 (in corso), Alleghe-Pergine 0-2 (in corso). Riposo: Como

Classifica
Caldaro punti 40; Aosta 34; Feltre, Varese 31; Appiano 24; Valpellice 22; Pergine 21; Alleghe*, Fassa 18; Dobbiaco 13; Fiemme 10; Como*, Bressanone* 7. *una in meno

Quarta di ritorno
Giovedì 28 (20.30): Dobbiaco-Fassa, Caldaro-Como, Pergine-Aosta, Varese-Fiemme, Alleghe-Appiano, Feltre-Fassa. Riposa: Valpellice

Andrea Confalonieri

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