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Politica | 12 novembre 2024, 17:10

Bucci scansa le dimissioni da sindaco e ottiene l’incompatibilità tra le polemiche: “Ci liberiamo di chi ha amministrato con prepotenza”

Con l’atto votato dalla maggioranza il primo cittadino lascia l’incarico al suo vice scongiurando l’ipotesi del commissariamento. Bagarre in aula

Bucci scansa le dimissioni da sindaco e ottiene l’incompatibilità tra le polemiche: “Ci liberiamo di chi ha amministrato con prepotenza”

Ci liberiamo democraticamente di una amministrazione che ha fatto in modo che amministrare la cosa pubblica sia fatto con prepotenza nei confronti di chi ha meno tutelando chi ha molto”. E poi: “C’è solo una cosa peggiore dell’immaginare Marco Bucci alla guida della Regione ed è immaginare Pietro Piciocchi alla guida del Comune di Genova”. E ancora: “Potevano esserci, in maniera più coraggiosa, le dimissioni anche per rispetto dei cittadini”.

Questi i toni della discussione che in consiglio comunale ha accompagnato il voto della contestazione della causa di incompatibilità alla carica di sindaco di Marco Bucci, dopo la sua elezione a presidente di Regione Liguria. O, meglio, la pratica grazie alla quale Bucci ha evitato le dimissioni che avrebbero comportato la nomina di un commissario, mentre con la contestazione dell’incompatibilità la carica passa nelle mani del suo vice, Pietro Piciocchi. Di fatto l’atto con cui Bucci dice addio alla Sala Rossa.

Per Filippo Bruzzone (Lista RossoVerde) “è un giorno di festa e di liberazione, avremo l’occasione di liberarci democraticamente di una amministrazione che ha fatto in modo che amministrare la cosa pubblica sia fatto con prepotenza nei confronti di chi ha meno tutelando chi ha molto”.
Abbiamo a che fare con una persona che dice di volersi candidare, si candida e non si assume la responsabilità di dimettersi perché le dimissioni comportano la nomina di un commissario - ha aggiunto Bruzzone - se noi invece contestiamo il fatto che il sindaco non possa anche essere presidente subentra il vice per sei mesi. Avete completato il disegno di chi vive le istituzioni come un qualcosa di proprio”.

Dai banchi del Partito Democratico Simone D’Angelo ha parlato di “una sola cosa peggiore dell’immaginare Marco Bucci alla guida della Regione ed è immaginare Pietro Piciocchi alla guida del Comune di Genova” scatenando l’ovvia reazione dai banchi della giunta e della maggioranza.

E mentre Tiziana Notarnicola (Vince Genova) si è mostrata visibilmente commossa nel parlare di un “neorinascimento genovese” portato a termine dal sindaco Bucci,  Cristina Lodi (Gruppo Misto - Azione) è tornata sulla decisione del sindaco di non fare un passo indietro: “Potevano esserci in maniera più coraggiosa le dimissioni anche per rispetto dei cittadini, affrontiamo un periodo di transizione che non è un commissariamento, anche se avete commissariato tutto”.

Una discussione aspra, tra accuse reciproche e interruzioni, che si è conclusa con i ventitré voti favorevoli della maggioranza, mentre le opposizioni non hanno partecipato al voto.
Da adesso, quindi, Marco Bucci inizia anche sul piano amministrativo il suo trasferimento da Palazzo Tursi a piazza De Ferrari.

Pietro Zampedroni

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