Il grande giorno è finalmente arrivato. Oggi, domenica 1o novembre, parte la quarta edizione torinese delle Atp Finals di tennis, l'appuntamento di fine stagione che vede sfidarsi gli otto migliori giocatori della classifica. Il nostro Jannik Sinner guida la pattuglia dei magnifici otto che vanno a caccia del trono che nel 2023 fu di Djokovic, il grande assente.
Sinner stasera contro de Minaur
Assieme all'azzurro numero uno del mondo ecco il tedesco Alexander Zverev, lo spagnolo Carlos Alcaraz, il russo Daniil Medvedev, l'americano Taylor Fritz, il norvegese Casper Ruud, l'australiano Alex de Minaur e l'altro russo Andrey Rublev.
Jannik Sinner, numero 1 del mondo e prima testa di serie, è stato inserito nel gruppo intitolato all'ex campione romeno Ilie Nastase: con lui ci saranno il russo Daniil Medvedev, l'americano Taylor Fritz e l'australiano Alex de Minaur, che sarà il suo primo avversario, nell'incontro della sessione serale.
Ad aprire le danze (dopo la sfida di doppio tra le coppie Koolhof-Mektic e Purcell-Thompson), alle ore 14 sarà il russo Daniil Medvedev, già vincitore in passato del torneo, che se la vedrà con l'americano Taylor Fritz, finalista a settembre degli US Open.
Nel girone intitolato al campione australiano John Newcombe, che invece prenderà il via domani, lunedì 11, sono finiti Zverev, Alcaraz, Ruud e Rublev.
Oltre mezzo secolo di storie e di campioni
Il torneo venne disputato per la prima volta nel 1970 a Tokyo e fino al 1989 prese il nome di Masters. Nell'edizione inaugurale ad imporsi fu lo statunitense Stan Smith, nome poco noto al grande pubblico, ma già dall'anno seguente, con l'appuntamento che si trasferì a Parigi, l'albo d'oro si arricchì di un nome d'eccellenza come quello di Ilie Nastase. Il romeno, genio e sregolatezza, tennista d'attacco dalla classe purissima, vincitore di diverse prove del Grande Slam, dominò per un quinquennio, con la sola eccezione del 1974, quando ad imporsi fu il 'maratoneta' argentino Guillermo Vilas.
Gli anni d'oro al Madison di New York
Dal 1978 al 1989 i Masters diventano un appuntamento di grandissimo fascino perché si trasferiscono a New York, ina una location di grandissimo fascino come il Madison Square Garden e sono anche gli anni di vincitori che hanno scritto la storia tennis, i cui nomi sono noti anche ai ragazzi di oggi: Jimmy Connors, Biorn Borg, Ivan Lendl e John McEnroe, giocatori che hanno vinto di tutto e di più, dando vita a duelli epici e a rivalità passate alla storia, soprattutto quella tra il regolarista scandinavo Borg e l'istrionico talento americano McEnroe, per arrivare a fine anni Ottanta al duello tra il tedesco Boris Becker e lo svedese Stefan Edberg.
Poche le soddisfazioni per i colori azzurri, nonostante nella seconda metà degli anni Ottanta l'Italia abbia schierato prima Adriano Panatta e poi Corrado Barazzutti, nei loro momenti migliori della carriera. Nessuno dei due riuscirà mai a vincere un solo incontro, relegati al ruolo di convitati in un consesso dove a dominare sono altri.
Dal 1990 ATP Tour World Championship
Dal 1990 al 1999 il torneo cambia nome e diventa Atp Tour World Championship e per sei edizioni si disputa a Francoforte, in Germania, vista la popolarità che il tennis ha acquisito nel paese grazie alle imprese di Becker (e di Steffy Graf nel femminile); nel decennio a dominare la scena, con cinque successi, è l'americano Pete Sampras, soprannominato 'Pistol Pete' per la potenza esplosiva del suo servizio e l'impareggiabile capacità di giocare a rete.
Da Federer a Djokovic
Dal 2000, con l'inizio del terzo millennio, il torneo cambia ancora denominazione e diventa Tennis Masters Cup, conservandola fino al 2009, anno in cui è stata modificata in Atp World Tour Finals (e del trasferimento di sede a Londra). Dal 2003 il 'maestro' in sei occasioni è Roger Federer, lo svizzero campione di stile e di eleganza, a detta degli esperti forse il più forte tennista di tutti i tempi, per la completezza del suo repertorio. La sua ultima vittoria arriva nel 2011, dall'anno dopo a dominare la scena è Novak Djokovic, il serbo poliglotta capace di vincere con la stessa facilità sull'erba come sulla terra rossa o sul cemento, nei tornei all'aperto e in quelli indoor.
Da Berrettini a Sinner
Dal 2017 vige la corrente denominazione di Atp Finals e dal successo del bulgaro Grigor Dimitrov a quello del russo Daniil Medvedev l'anno scorso le vittorie sono andate a campioni, ma non più a fuoriclasse assoluti. La bella novità dell'edizione 2020 è stato il ritorno di un azzurro tra i magnifici otto, con Matteo Berrettini che è stato anche il primo italiano a vincere una partita. Poi nel 2021 ecco Jannik Sinner, che prese il posto proprio del compagno azzurro infortunato.
Dopo un 2022 senza azzurri ai nastri di partenza, lo scorso anno la splendida cavalcata di Sinner, il cui sogno venne infranto solo in finale da un Djokovic sontuoso: quest'anno il nostro campione ha tutto per chiudere l'anno con la vittoria più attesa. E portare a casa i 4,8 milioni destinati a chi trionferà in questa edizione.
Vavassori-Bolelli nel doppio
Ma quest'anno ci sarà attesa anche per il torneo di doppio, che vedrà tra i grandi protagonisti anche gli azzurri Bolelli e Vavassori, inseriti nel gruppo con le coppie Arevalo-Pavic, Bopanna-Ebden e Krawietz-Puetz. Dall'altra parte, invece, Granollers-Zeballos contro Koolhof-Mektic, Purcell-Thompson e Heliovaara-Patten.
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