Il Nazionale

Cronaca | 06 novembre 2024, 12:05

Tonnellate di cocaina nascosta tra la frutta: anche il porto di Savona coinvolto nella maxi operazione della DDA di Firenze

Nel blitz sono stati sequestrati anche hashish e marijuana, per un bottino che avrebbe fruttato circa 70 milioni di euro. Sono 23 le ordinanze cautelari

Tonnellate di cocaina nascosta tra la frutta: anche il porto di Savona coinvolto nella maxi operazione della DDA di Firenze

 

 

Una vasta operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 23 persone, di cui 6 sono state sottoposte agli arresti domiciliari e una ha ricevuto l'obbligo di firma. I soggetti sono accusati di far parte di un'associazione criminale transnazionale specializzata nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

L’operazione, che ha impiegato circa 200 finanzieri del Comando Provinciale di Pisa, ha visto la partecipazione attiva di diverse forze di polizia, tra cui il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e la Stazione Navale di Livorno. Le indagini hanno coinvolto anche la collaborazione con le autorità albanesi, ecuadoriane e internazionali come Eurojust ed Europol.

Gli indagati, di nazionalità italiana, albanese, rumena e ucraina, sono stati arrestati in diverse regioni italiane (Toscana, Calabria, Lazio, Puglia, Campania, Lombardia, Veneto, Liguria) e all'estero, in Albania, Francia, Spagna e Romania. L'operazione ha portato alla scoperta di un ampio sistema criminale impegnato nell'importazione e nel traffico di cocaina, proveniente principalmente dall'Ecuador, dove veniva acquistata e successivamente trasportata verso l'Europa, attraverso il porto di Livorno.

Le indagini, dirette dalla DDA di Firenze, hanno rivelato l'esistenza di una rete criminale che operava tra Italia, Ecuador, Colombia, Belgio, Francia, Germania, Albania e altri Paesi europei.

I carichi di cocaina, nascosti all'interno di container con carichi di copertura come frutta esotica, arrivavano nei porti italiani di Livorno, Genova e Savona, ma anche in altri porti europei come quelli di Barcellona, Anversa, Rotterdam e San Pietroburgo. Una volta giunti a destinazione, i carichi venivano recuperati da gruppi specializzati, utilizzando dispositivi di radiolocalizzazione per localizzare la droga nascosta.

Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati oltre 2 tonnellate di cocaina, 45 kg di hashish e 20 kg di marijuana, un bottino che avrebbe fruttato circa 70 milioni di euro alla consorteria criminale. Inoltre, sono stati arrestati in flagranza altri 3 membri del gruppo criminale.

La buona riuscita dell'operazione è stata possibile grazie al lavoro sinergico delle autorità italiane e internazionali. La Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze ha potuto contare sul costante supporto di Eurojust, Europol, e delle forze di polizia straniere, in particolare della Speciale Struttura contro la Corruzione e la Criminalità Organizzata Albanese (SPAK) e della Fiscalia General del Estado dell'Ecuador. L'operazione ha anche visto il coinvolgimento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, che ha coordinato le attività operative a livello nazionale.

Le indagini sono state condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pisa, che ha monitorato i flussi di droga in entrata e ha svolto numerosi arresti. La Guardia di Finanza, in collaborazione con le altre forze di polizia, ha eseguito un'importante serie di perquisizioni, anche in attività ricettive legate agli indagati albanesi a Firenze. Sono in corso altre operazioni in Albania e in altri Paesi europei, con risultati ancora da definire.

 

 

Redazione

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