Il Nazionale

Cronaca | 06 novembre 2024, 12:45

Alba, botte e insulti alla giovane fidanzata: ventenne torinese patteggia un anno e sei mesi di reclusione

Condanna in primo grado segue alla denuncia presentata da una ragazza appena 19enne, divenuta vittima di una relazione tossica

Alba, botte e insulti alla giovane fidanzata: ventenne torinese patteggia un anno e sei mesi di reclusione

Un anno e sei mesi di reclusione e un risarcimento offerto in 2mila euro.

E’ la condanna che nei giorni scorsi il Tribunale Penale di Asti ha inflitto in primo grado nei confronti di J. H., giovane classe 2004, nato a Torino da una famiglia di origini straniere e tuttora residente nel capoluogo regionale, per il quale nell’aprile scorso il pubblico ministero presso il Tribunale astigiano Sara Paterno aveva chiesto alla giudice per le indagini preliminari Claudia Beconi il rinvio a giudizio per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate, per le reiterate violenze fisiche e vessazioni messe in atto nei confronti di quella che all’epoca dei fatti era la sua compagna, una ragazza albese del 2003, nel periodo in cui i due avevano preso a convivere in un’abitazione in un centro alle porte di Alba .

Tramite il suo avvocato, il legale torinese Luca Schera, il ventenne torinese aveva chiesto un patteggiamento cui la Procura e la parte civile – quest’ultima rappresentata dall’avvocato albese Silvia Calzolaro – aveva acconsentito condizionandolo all’impegno da parte di lui a intraprendere un percorso di supporto psicologico e al pagamento delle spese processuali di parte civile.

Numerosi e gravi i fatti che avevano convinto l’accusa a procedere nei confronti di quel giovane, intanto gravato dalle misure cautelari dell’allontanamento dalla casa familiare e dal divieto di avvicinamento e di comunicazione con la persona offesa. Un insieme di episodi che la Pm Paterno aveva raccolto in un capo d’imputazione nel quale si passavano in rassegna aggressioni a forza di calci e pugni, minacce di morte, reiterati e pesanti insulti, continue insistenze per avere rapporti sessuali anche contro il volere dell’interessata e tentativi di controllare gli spostamenti e le comunicazioni della ragazza, di isolarla dai rapporti amicali costringendola a vivere in una situazione di costante vessazione.

Di particolare gravità l’aggressione messa in atto dal ragazzo il 2 luglio 2023, quando nel corso di un litigio occorso mentre la coppia si trovava in vacanza ad Alassio il ragazzo aveva preso a calci la fidanzata colpendola ripetutamente anche quando lei era ormai inerme a terra. Nello stesso mese, presso l’abitazione che i due dividevano, prima la colpiva con un calcio nella schiena, poi con forti pugni al volto provocandole una forte fuoriuscita di sangue e facendola cadere a terra priva di sensi.

Appena un mese dopo, nell’agosto 2023, un fatto simile aveva avuto come teatro una stanza d’albergo a Milano; nel successivo novembre, la colpiva violentemente al naso; a dicembre le sferrava l’ennesimo violento calcio, questa volta di fronte a un’amica, minacciandola di picchiarla seriamente qualora non avesse smesso di parlare con quest’ultima. Nello stesso mese, mentre la giovane si trovava per strada ad Alba con un’altra amica, arrivava addirittura a colpirla con una testata, in quanto non voleva che uscisse senza di lui.

Nel gennaio scorso le tirava uno schiaffo, le bloccava mani e gambe e la sollevava da terra per il collo, cercando di strangolarla e sputandole in volto, contestualmente minacciandola che sarebbe successo qualcosa di più grave, se solo si fosse azzardata a chiedere aiuto.  Di pochi giorni successivi i pugni e gli schiaffi da lui inferti alla ragazza nel corso dell’ennesimo litigio, quando il giovane è arrivato ad aggredirla con una sedia colpendola ripetutamente alla testa, così provocandole un trauma cranico e facciale giudicati guaribili in sette giorni.

Anche da qui la decisione della ragazza di arrivare a denunciare e l’avvio del procedimento ora concluso con un patteggiamento.

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