Nell’ambito di un’ampia attività antidroga questa Squadra Mobile ha avviato servizi finalizzati alla prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope nel centro cittadino, con particolare riguardo alle zone frequentate dai giovani, anche minorenni. Già dai primi di ottobre venivano effettuati dei servizi all’interno dei giardini “Parco della Resistenza” di questo Viale alla Vittoria, in occasione dei quali veniva monitorata una cessione di droga tra un giovane cittadino tunisino ed un italiano che portava al sequestro di 21 grammi di hashish. Il ragazzo italiano veniva segnalato alla Prefettura di Asti per la violazione amministrativa mentre lo spacciatore senza fissa dimora veniva denunciato in stato di libertà per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
Venivano effettuati dei controlli anche all’interno dei giardini pubblici denominati “Alganon” di questa Piazza Roma, frequentati da numerosi adolescenti, che permettevano di sequestrare ad un giovane astigiano ulteriori 20 grammi di hashish. Anche questo giovane veniva segnalato alla Prefettura di Asti per la detenzione di stupefacente per uso personale
. L’attività info-investigativa condotta nel tessuto giovanile astigiano permetteva di acquisire ulteriori notizie su un noto spacciatore di cocaina albanese, già sotto osservazione da parte degli investigatori, tale KAJNO Agim di anni 63, con un passato criminale che ha avuto inizio sul territorio nazionale nel 1996 e lo ha visto autore di molti reati, tra i quali la detenzione ai fini di spaccio di ingenti quantitativi di cocaina. Gli investigatori effettuavano controlli e appostamenti nei pressi dell’abitazione dello spacciatore e martedì 29 ottobre notavano il soggetto rientrare a casa frettolosamente con una borsa scura. Nel dirigersi verso la porta d’ingresso, si guardava intorno insistentemente e con preoccupazione, facendo intuire ai poliziotti in borghese che potesse avere all’interno della borsa della sostanza stupefacente.
Gli investigatori si avvicinavano alla porta d’ingresso, lasciata aperta dalla moglie uscita con il cane, quindi bussavano e si qualificavano per procedere al controllo del soggetto e dell’appartamento. Lo spacciatore aggrediva i poliziotti cercando di chiudere la porta, probabilmente per raggiungere la droga detenuta al fine di gettarla o distruggerla; gli investigatori però, riuscivano a immobilizzare l’uomo, che poco dopo si calmava, quindi procedevano alla perquisizione locale alla presenza dell’avvocato che nel frattempo giungeva sul posto. Sul comò della camera da letto i poliziotti trovavano allestito un vero e proprio “angolo per il confezionamento della droga”, dove vi era una macchinetta per il sottovuoto il cui tasto di accensione appariva ancora sporco di droga e nelle immediate vicinanze c’erano già confezionati 4 sacchetti più grandi e alcuni più piccoli, contenenti circa 1kg di cocaina in pietra, ossia molto pura.
Altri sacchetti e dosi più piccole, pronte per lo spaccio al dettaglio, venivano trovate sempre sul comò dove erano presenti anche il bilancino elettronico, un piccolo cucchiaino pre-dosatore sporco di droga, alcuni ritagli di cellophane e un accendino per termosaldare le confezioni. In totale gli investigatori rinvenivano oltre ai 4 sacchetti posti sottovuoto anche 27 dosi più piccole di droga preparata pronte per lo spaccio al dettaglio, in più 3 confezioni di maggiori dimensioni contenenti cocaina in pietra, per un totale di 1.035 grammi di cocaina. Durante la perquisizione venivano trovati e sequestrati anche 2.570 euro, ritenuti provento dell’attività di spaccio, l’uomo è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e arrestato per la detenzione della sostanza stupefacente ai fini di spaccio quindi su disposizione del P.M. titolare delle indagini veniva tradotto presso il carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che convalidava gli atti e l’arresto della Polizia. Nella mattina di oggi l’uomo, difeso dall’Avvocato di fiducia, è stato condotto davanti al G.I.P. del Tribunale di Asti per l’udienza di convalida con la quale il giudice convalidava l’arresto eseguito dalla Polizia ed emetteva una misura della custodia cautelare in carcere. È doveroso rilevare che l’arrestato è allo stato gravemente indiziato dei delitti contestati, la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso delle successive fasi processuali e definita solo all’esito dell’emissione di sentenza di condanna passata in giudicata, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.
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