Il nuovo ospedale Maria Vittoria si farà e si farà alla Pellerina: è questa la certezza venuta fuori dall'animata e partecipata assemblea pubblica con i cittadini organizzata dalla Circoscrizione 4 e andata in scena lunedì sera al Teatro Provvidenza di Torino. A esprimere il concetto con fermezza sono stati gli esponenti delle istituzioni presenti, in primis l'assessore regionale alla sanità Federico Riboldi, quello comunale all'urbanistica Paolo Mazzoleni e il direttore dell'Asl Carlo Picco.
Parola agli amministratori
In particolare, vengono contestati i dati presentati dai comitati contrari all'ospedale alla Pellerina, secondo cui il nuovo ospedale occuperebbe ben 100mila metri quadrati andando ad occupare non solo l'area dei giostrai, ma anche il verde e la zona esondabile considerata ad alto rischio: “Questo - ha dichiarato Riboldi – non è nel progetto: la massima superficie occupata sarà infatti di 56mila metri quadrati, corrispondente allo spazio delle giostre situato nell'area a rischio moderato. Il nuovo ospedale avrà 511 posti letto per 348 milioni di investimento provenienti da fondi Inail da utilizzare in tempi rapidi: è un'occasione che non possiamo perdere”.
Tesi condivisa anche da Mazzoleni: “Lo studio fatto - ha aggiunto – dimostra che l'ospedale è fattibile e che l'area su cui verrà realizzato è quella degli spettacoli viaggianti e da lì non si esce. Chiaramente si tratta di un'infrastruttura ingombrante, ma che verrà realizzata con le migliori prestazioni energetiche, ambientali e di sostenibilità; al momento esiste un gruppo di progettazione che ha vinto una gara e lo realizzerà a partire dal documento preliminare. Il Maria Vittoria, inoltre, non verrà abbandonato, ma continuerà ad avere una destinazione sanitaria pubblica”.
Gli amministratori hanno anche sottolineato la necessità di puntellare una sanità pubblica cittadina in difficoltà: “A Torino - ha Picco – non viene costruito un nuovo ospedale dagli anni '60: il Maria Vittoria è uno dei più graditi alla popolazione, ma non può avere un futuro: per questo, attraverso il dialogo con il Comune, i primari, i medici e i tecnici, l'abbiamo scelto. Realizzarlo in altre aree avrebbe avuto costi di bonifica altissimi: la struttura non intaccherà l'area verde del parco, ma in compenso sarà pubblica e moderna”.
Il protocollo “garante”
A fare da “garante”, secondo i presenti, sarà proprio il protocollo siglato tra Regione, Comune e Asl: “Si tratta - ha commentato l'assessore al welfare della Città Jacopo Rosatelli – di un intervento di edilizia sanitaria che tenta di salvaguardare il principio universalistico di sanità pubblica. Il protocollo mette nero su bianco impegni precisi e assunzioni di responsabilità come quella di lasciare un bilancio non negativo sul consumo di suolo, di compensare lo stesso e di portare avanti la costruzione in modo trasparente”.
Incontro con i progettisti
Nel corso dell'incontro, infine, l'assessore Riboldi ha lanciato l'idea (condivisa dal resto del tavolo) di organizzare un incontro con i progettisti per mettere al corrente i cittadini sulla portata effettiva del nuovo ospedale.
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