Per fortuna la possono raccontare anche se con paura, danni e shock, ma mai, nel loro essere attori, avrebbero pensato di essere parte attiva di un'avventura catastrofica.
Impegnata in una delle repliche del musical Valjean, una parte della Golden Ticket Company, è stata coinvolta ieri sera dalla piena del Bormida a Cairo Montenotte.
"Possiamo raccontarla quindi va bene così - spiega il fondatore (con Fabrizio Rizzolo e Fulvio Crivello) Sandro Cuccuini - stiamo tutti bene".
Spettacolo interrotto e pubblico che scappa. Arriva la piena del Bormida
La piena li ha travolti a pochi chilometri da Cairo dopo aver dovuto interrompere lo spettacolo. A raccontarci l'avventura è Susi Amerio con la voce tremante: "Più o meno a metà dello spettacolo, abbiamo cominciato a vedere gente che si agitava, si alzava dal posto, cellulari che suonavano e si accendevano, messaggi che arrivavano e, a un certo punto è andata via la luce, quindi abbiamo interrotto lo spettacolo cercando di capire cosa fare, poi abbiamo riprovato, ma la corrente continuava ad andare e tornare. Molta gente aveva iniziato ad andare via. Si era sparsa la voce della piena del Bormida".
Un racconto che fa venire i brividi e che fa tornare alla mente scenari purtroppo già vissuti. Il gruppo di attori e amici inizia a prepararsi per andarsene velocemente, chi verso Asti, chi verso Torino.
Le loro strade si dividono, dopo aver tentato diverse opzioni. Nessun segnale di chiusura strada. Il nulla.
"Fabrizio (Rizzolo ndr) è riuscito ad arrivare, anche se con un viaggio abbastanza angosciante percorrendo addirittura strade sterrate e pericolose - spiega Susi -. Noi abbiamo cercato prima riparo, perché diluviava tanto, quindi cercavamo di capire, aspettavamo che spiovesse un po', ma non c'era nessuna speranza. Eravamo con due macchine, io con la mia famiglia, Alberto e Camilla e sull'altra macchina c'erano Giorgio Menicacci con la moglie Patrizia, Jack Siccardi e Sandro Cuccuini, abbiamo provato, su consiglio, ad andare verso Acqui, sembrava tranquillo, poi nei pressi di Piana Crixia, cominciamo a vedere dell'acqua e, nel giro di pochissimo ci siamo trovati immersi e non c'è stato più modo di gestire le macchine".
"Nessuna strada chiusa, tutto apparentemente percorribile"
A quel punto il gruppo tenta di tornare indietro, ma la macchina galleggiava e l'acqua ha iniziato ad entrare nell'abitacolo. A quel punto si chiamano i soccorsi che non capivano dove in effetti si trovasse il gruppo.
"Ho dato un'indicazione su quello che leggevo su un guardrail - continua Susi - parlavo di Piana Crixia. Ho trovato terribile anche che non ci fosse nessuno a chiudere delle strade. Io ricordo l'alluvione del 94 dove non si passava da nessuna parte, era tutto chiuso giustamente, qui era tutto apparentemente percorribile".
Ad un certo punto, mentre si cerca di recuperare qualcosa dalle macchine, Patrizia va sott'acqua per la corrente e il panico coglie tutti. "Giorgio la teneva con tutta la sua forza e cercava di tenerla su è finito in acqua anche lui, io non mi sono più staccata dal guardrail mentre ero al telefono con i soccorsi, e continuavo solo a urlare dicendo lasciarsi portare fino a me che li avrei tirati verso di me, infatti a un certo punto vedo che riescono per qualche miracolo a tirarsi fuori dall'acqua, con la testa e, mentre la corrente li spingeva verso di me ho allungato il braccio tirandoli verso il guardrail".
Momenti drammatici ai quali è subentrato il sollievo per esserne usciti. Ma nel frattempo il diluvio li inondava e tutti erano immersi fino alla vita nell'acqua, attaccati a un guardrail con tuoni e fulmini intorno.
Un incubo e, mentre i vigili del fuoco parlavano con loro al telefono, arrivano i soccorsi con il canotto, loro sono tutti in salvo, ma macchine e attrezzature sono a bagno.
"Non abbiamo nemmeno le chiavi di casa - spiega Susi da Cairo - ma siamo salvi. Un nostro fonico, Andrea, ci ha portato in un albergo a Cairo. Qualcuno ha tentato di rientrare ed è arrivato solo stamattina".
Ora il gruppetto è andato dai carabinieri per capire se si potrà recuperare la macchina.
"Eravamo fradici, Andrea, il nostro angelo, ci aveva dato anche dei vestiti, ma stamattina volevamo comprare qualcosa di asciutto, purtroppo i nostri bancomat e carte non funzionavano più. Abbiamo messo insieme tutti i nostri soldi con Satispay", conclude sorridendo amaro Susi Amerio.
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