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Sport | 14 settembre 2024, 21:18

FOTO. Riappare il mago Franchini. E il power play. E l'organizzazione... Ora i Mastini sono i Mastini di Glavic

Il 6-1 al Bellinzona a 7 giorni dal via delle ostilità ci consegna una squadra "squadra", plasmata dalla mano di Glavic. Decidono due reti del numero 12, due di Makinen da lontano, Kuronen e Ghiglione. Le immagini di Alessandro Umberto Galbiati

FOTO. Riappare il mago Franchini. E il power play. E l'organizzazione... Ora i Mastini sono i Mastini di Glavic

E per premio... il sabato sera tutti in palestra. Certi racconti su Eugenio Fascetti, l'allenatore che a inizio anni Ottanta portò il Varese a un passo dalla serie A riempiendo lo stadio Franco Ossola di ventimila persone, calzerebbero a pennello per Gaber Glavic, il coach dei Mastini che, con il suo carisma, l'empatia e il sorriso, "costringe" la squadra a non fermarsi mai, neppure dopo il 6-1 contro il Bellinzona che apre le porte al campionato, ma lo fa perché alla base dei sacrifici c'è il piacere di soffrire assieme, un quadro che non è fatto di figurine e neppure di vittorie ma da una cornice e un'alchimia che costa fatica. E, diciamolo, la cornice già si vede ed è pure circondata da uno strano alone di magia: le stagioni iniziano bene o male e questo, quasi impoderabilmente, pare l'anno giusto.

Non ci sono giustificazioni razionali, ma qualcosa c'è. Due gol in superiorità (il disco gira come una pallina da flipper a caccia dell'uomo libero, la differenza con l'anno scorso è già evidente), l'odore del sangue che attira lo squalo Makinen (2 missili nel sacco), il fiuto del gol di Franchini inserito in una seconda linea che, con Piroso e Vanetti, fa battere forte il cuore (in prima ecco Ghiglione, Kuronen e Marcello Borghi), il primo gol di Ghiglione, un predestinato, che fa sedere anche il portiere, Kuronen che si sblocca al volo davanti alla porta (grazie Tilly) quando qualcuno al suo posto e nel suo ruole nella scorsa stagione avrebbe tirato certamente sulla traversa. 

Poi c'è quello che ci mancava più di tutto il resto: c'è qualcosa di più bello per un mastino di Marco Franchini in gol da solo su assist rubato da Vanetti? Il mago è riapparso, e questo per noi sentimentali fa tutta la differenza del mondo con la  stagione scorsa. 

Poi c'è anche uno sguardo che guarda lontano, richiamato dall'odore del nemico e della nuova vecchia battaglia che si prefigura nelle pieghe della prossima stagione, lassù Caldaro (6-0 contro un Bressanone senza stranieri) dove l'asso finlandese Siiki in pista esalta la sete di vendetta degli altoatesini, finora tritatutto, guidati in panchina dall'immortale Teemu Virtala. 

Primo tempo: i gol sono della nuova seconda e di un Franchini subito in gas (va Piroso, tira  Vanetti e Marco mette dentro il rimbalzo), il pari è figlio dei vecchi vizi e arriva su un cambio sbagliato con i Mastini in superiorità numerica, mentre il 2-1 sblocca Makinen che, "alla Naslund", nette il disco nell'angolino alto dalla blu. Ancora forse troppe le occasioni avute (tra gli altri, di Kuronen e Ghiglione).

Secondo: si gioca a una porta sola, a parte un paio di lampi dalla parte di Perla, che anestetizza ogni velleità; al di là delle solite occasioni che arrivano abbastanza copiose (c'è anche un palo di Michael Mazzacane e un salvataggio con penalità su Franchini solo a tu per tu davanti alla porta), il disco gira meglio in superiorità numerica ed è qui, con l'uomo in più, che Makinen colpisce ancora da fuori. In realta’ in maniera diverso da Naslund che insaccava libero di colpire quando tutta la gente urlava “tira”. Qui, no: Makinen tira e segna perché ce l’ha nel sangue. Tira e segna sempre.

Finale: il mago Franchini in gol da solo su assist rubato da Vanetti (4-1), Tilaro libera Kuronen che davanti alla porta mette dentro al volo (5-1), Ghiglione in solitaria fa sedere il portiere per il sesto gol ma c'è di più. E cioè la prima grande parata di Filippo Matonti, che ha sostituito Perla a inizio terzo periodo. E noi quando vediamo un portierino sbocciare sotto quella curva, un brivido lo proviamo sempre.

Altre partite (in aggiornamento)
Supercoppa: Renon-Pergine 5-0 (in corso)
Amichevoli: Bressanone-Caldaro 0-6, Valpellice-Aosta 2-3 (in corso), Fassa-Alleghe 0-1 (in corso).

Varese-Bellinzona 6-1 (2-1, 1-0, 3-0)
Reti
: 4'44" Franchini 1-0, 11'02" Neuenschwander (P.Juri) in sup. 1-1, 11'42" Makinen (M.Mazzacane) in sup. 2-1; 31'42" Makinen (M.Borghi) in sup. 3-1; 41'19" Franchini (Vanetti) 4-1, 47'36" Kuronen (Tilaro) 5-1, 50'21" Ghiglione.
Varese: Perla (dal 40’ F. Matonti); Matonti, Makinen, Ghiglione, Kuronen, Marcello Borghi; Schina, Crivellari, Piroso. Vanetti, Franchini; Raimondi, Erik Mazzacane, Perino, Michael Mazzacane, Tilaro; Fanelli, Allevato, Pietro Borghi, Fornasetti. All.: Glavic.
Bellinzona: Baggi-Biotelli; Pinana, Rosselli; Meroni, Biasca; Thoma, De Bernardi; Guidotti, Vezzoli, Marchetti; P. Juri, M. Juri, Neuenschwander; Nonella, Ermani, Pedrazzini; Mozzini, Leone, Franzoni. All. Lakhmatov.
Arbitri: Aleksandr Petrov, Willy Vinicio Volcan (Giorgio Brenna, Riccardo Pignatti)
Note - Penalità: Va 4', Bel 10'. Tiri: Va 42, Bel 18. Spettatori: 426.

Prima giornata di campionato - Sabato 21 settembre
Varese-Dobbiaco (18.30), Pergine-Como (18.45), Feltre-Fiemme (19.30), Caldaro-Alleghe (19.30), Aosta-Appiano (20), Valpellice-Fassa (20.30)

Andrea Confalonieri

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