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Sport | 07 settembre 2024, 13:19

FOTO. L'applauso di tutta la città ai Mastini: «Siamo varesini e siamo amati dalla gente, questo fa la differenza». Il sindaco: «Crediamo nel centro federale in zona ippodromo»

Piccoli e grandi tifosi, istituzioni e imprenditori in Camera di Commercio e poi in piazza Monte Grappa per accogliere giocatori e staff gialloneri: il video con l'ovazione ai giocatori, chiamati uno per uno dal giornalista Nicolò Ramella. Il primo cittadino: «Allarghiamo la casa degli sport del ghiaccio». Il segretario Temperelli: «Speriamo di rivederci qui a fine stagione». Il presidente Bino ringrazia gli uomini "invisibili" del club. Capitan Vanetti: «Pronti? Noi siamo nati pronti»

FOTO. L'applauso di tutta la città ai Mastini: «Siamo varesini e siamo amati dalla gente, questo fa la differenza». Il sindaco: «Crediamo nel centro federale in zona ippodromo»

Il bandierone giallonero sventola dal balcone della Camera di Commercio nel cuore della città che accoglie i suoi Mastini, capaci di essere unici per un motivo raro che non si compra al mercato: essere amati dalla gente. «Speriamo di riavervi qui anche a fine stagione» dice il padrone di casa, Mauro Temperelli, segretario generale e tra i primi cuori gialloneri di Varese lasciando intendere quello che tutti abbiamo inteso benissimo. 

«E speriamo di avere anche il centro federale del ghiaccio» aggiunge il sindaco Davide Galimberti, che riapre il ponte tra Città Giardino, Regione, governo e Federazione per il sogno di quella "Coverciano del ghiaccio" che lo stesso primo cittadino vede come più di un sogno: «Abbiamo una grandissima occasione - dice davanti alla caldissima platea di giocatori, staff, tifosi e "mastinelli" presenti - tra un anno e mezzo scadrà la concessione dell'ippodromo. Mantenendo la sua identità legata all'ippica, al suo interno e all'interno di un comparto sportivo con Acinque Ice Arena e nuovo centro del tennis della Schiavone, c'è lo spazio ideale per allargare la casa degli sport del ghiaccio».

Un'emozione futura all'interno di una mattinata di brividi presenti, con tutta la famiglia dei Mastini accolta da istituzioni, appassionati, aziende: il conduttore, Nicolò Ramella, che da Varese ha prese il largo verso il grande sport commentato per Rds e Sky, ha getto benzina sul fuoco della passione giallonera.

«Ringrazio la società, i giocatori, i tifosi e il movimento dell'hockey - le parole ancora di Galimberti - qui ci sono emozioni (ancora la parola magica, ndr) e anche chi capisce poco di hockey, vedendovi giocare si diverte. Avete superato l'anno più duro, cioè quello successivo ai grandi successi, adesso vi auguro di ricominciare da dove avevamo finito due stagioni fa, e di tornare tutti assieme allo stesso punto...».

Torniamo al padrone di casa, che ha portato anche il saluto del presidente Mauro Vitiello: «Ogni anno quando chiamano i Mastini per chiedere la sala, siamo onorati di farlo - aggiunge Temperelli - Qui cominciammo con gli Indimenticabili del basket del 2013 e qui continuiamo da anni con i Mastini. Speriamo di poter mettere a disposizione questa sala anche a fine stagione... La collaborazione con le istituzioni per gli sport del ghiaccio paga, speriamo che possa pagare anche per il centro federale. La cosa più bella di questi anni secondo me è questa: da quando sono giovanissimi a quando crescono questi Mastini riescono ad abbinare sport ad alto livello, studio, lavoro e sacrifici. Questo mi affascina, va al di là dei successi sportivi e fa sì che Camera di Commercio si sia innamorata di voi».

«La città vi vuole bene per ciò che siete come poche volte è capitato in passato - dice l'assessore allo Sport Stefano Malerba rivolto ai giocatori - conta su di voi: mettetecela tutta, poi quello che deve arrivare arriverà». «Ho partecipato a qualche evento con voi e vi ringrazio delle emozioni e dell'affetto. Crepi il lupo» le parole del presidente della provincia, Marco Magrini, presente in sala, così come il vicesindaco Ivana Perusin. 

Poi c'è spazio solo per loro, i protagonisti gialloneri che tramandano un'antica passione. Il ds Matteo Malfatti inquadra così la stagione: «Abbiamo costruito la squadra per andare a colmare alcune lacune che avevamo l'anno scorso. Questo roster ha tutti i requisiti per lottare per i massimi traguardi, vittoria di campionato e Coppa. Il livello si è alzato con una squadra scesa di categoria come il Fassa e una neopromossa come l'Aosta che ha fatto acquisti importanti: campionato difficile, ogni partita sarà una battaglia. Abbiamo cambiato 7 giocatori e il coach, Gaber Glavic, inserendo tanti giovani (Filippo e Marco Matonti, Ghiglione, Fornasetti), gli stranieri (Makinen, forse il migliore difensore del campionato scorso, Kuronen): in bocca al lupo, ragazzi».

Carlo Bino, il presidente, è tornato sempre lì: all'emozione. «Viviamo di entusiasmo e dell'amore che ci trasmette Varese, portiamo 1.100 persone al palaghiaccio, abbiamo una grande squadre e, attorno a noi, grandi aziende tutte varesine fatte da grandi persone. Siamo una realtà bellissima, diversa da tutte le altre. Siamo, soprattutto, varesini e questa cosa fa la differenza».

«La bellezza di questo progetto è avere attorno persone che lavorano giornalmente per i Mastini e che voi non vedere - prosegue Bino ringraziando gli "invisibili" gialloneri - Ringrazio Max Mordenti, Maurizio Fiori, Domenico, l'osteopata Daniele, il dottor Mazzacane, le tante persone presenti attorno alla pista, Martina, Alberto, Alessandro, quelle del banchetto merchandising e cioè i ragazzi dei Mastini Forever, Michela e Marcello, l'arcobaleno di Nicki e Marco Fiori che ci guida dal cielo ed è il più applaudito. Se siamo i migliori è grazie a loro e al fatto che nessuno ha tifosi e sponsor appassionati come abbiamo li abbiamo noi. Ringrazio una famiglia e una realtà varesina che è la Varesina Calcio che ha deciso di giocare con la maglia giallonera dopo essere entrata in famiglia: è la dimostrazione che i bei progetti e le belle persone uniscono e non dividono». 

Coach Glavic si dimostra, come ha detto qualcuno, "un figo" («Ho sensazioni bellissime e mi avete fatto sentire subito in famiglia. Cosa mi aspetto dalla stagione? Vogliamo nuove sfide, la storia di questo club è una storia di successi e ci guida nella nuova stagione») mentre Andrea Vanetti è il leader di sempre: «Essere capitano della squadra della mia città è il sogno che ho da bambino. È un onore ma anche un onere, come metterci la faccia quando le cose vanno bene o meno bene. È l'onore più grande che posso portare nel cuore della mia carriera. Ho il peso di avere la città sulle spalle ma lo condivido con venti ragazzi stupendi. Siamo pronti? Siamo nati pronti, siamo Mastini». 



Alla fine di tutto, ma prima, ci sono le parole di Nicolò Ramella: «Vedere tantissimi bambini indossare la maglia dei Mastini ti fa capire quanto senso di appartenenza ci sia qui. E quanta sia la capacità di queste persone e dei varesini di ricreare dalle ceneri qualcosa di straordinario: quindi il primo applauso della giornata dovete farlo a voi stessi. Ho seguito gli Us Open, la serie A, lo sport ma qui, oggi, mi sento varesino: grazie». 

Andrea Confalonieri

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