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Politica | 03 settembre 2024, 14:03

Il “caso Marattin”, prossimo ad abbandonare Matteo Renzi, agita le acque di Italia Viva

Nel Cuneese, dove il piccolo partito non è mai riuscito a strutturarsi sul territorio, i due segretari provinciali, Marta Giovannini e Francesco Hellmann, attendono gli eventi, in particolare l’assemblea nazionale del 28 settembre

Il “caso Marattin”, prossimo ad abbandonare Matteo Renzi, agita le acque di Italia Viva

Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, è guidato nel Cuneese da una diarchia: Marta Giovannini, sindaca di Verduno, e Francesco Hellmann, consigliere di minoranza a Scarnafigi.

In questi giorni le acque sono agitate per via dell’abbandono (ormai inevitabile ed imminente) di Luigi Marattin, deputato di prima linea, eletto nella circoscrizione Piemonte 2, nella quale è ricompresa la Granda.

Marattin venerdì 6 settembre sarà ad Alessandria dove sono attese comunicazioni in merito ma ancor più è atteso il suo libro (uscita prevista venerdì 13 settembre) dal titolo evocativo: “La missione impossibile. La costruzione di un partito liberal-democratico e riformista”.

Un progetto che il parlamentare napoletano, economista, persegue insieme al collega monregalese Enrico Costa, che – a sua volta – ha da poco lasciato la vicesegreteria di Azione, il partito di Carlo Calenda.

Marattin contesta a Renzi una gestione personalistica ed autoritaria del partito e, soprattutto, la svolta a sinistra verso il Pd, partito di cui era stato segretario nazionale, oltre alla sconfitta elettorale europea dell’ 8 e 9 giugno dove Iv non è riuscita a superare la soglia di sbarramento.

“C’è un pezzo di Italia – spiega - che non vuole più essere costretto a votare la cosa meno lontana da sé, ma vuole votare quella più vicina. E c’è una bella differenza. Ci vuole un partito – osserva il deputato - che abbia chiare le idee su collocazione internazionale, su meritocrazia e pari opportunità, su necessità di far crescere il reddito e moltiplicare le opportunità e su tutto quello che distingue nettamente le visioni che hanno “destra” e “sinistra” da ciò che davvero serve al Paese per evitare il declino ed entrare da protagonista nel mondo globalizzato”.

Per restare in casa nostra, va detto, a onor del vero, che il peso di Italia Viva nel Cuneese non si è mai avvertito particolarmente non essendo il partito mai riuscito a strutturarsi e a radicarsi sul territorio.

Ora il terremoto Marattin potrebbe avere conseguenze dagli esiti imprevedibili.

Se il progetto Marattin-Costa decollasse (ma parecchi scommettono che l’approdo sia Forza Italia) nella Granda potrebbe riservare qualche sorpresa, anche se – al di là delle enunciazioni – oggi poco o nulla ancora si è visto.

Nel frattempo, i diarchi Giovannini ed Hellmann non si sbilanciano restando in attesa degli eventi.

 

Giampaolo Testa

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