È il giorno dell'addio!
Oggi Asti si prepara a salutare il suo Massimo Cotto, amato giornalista, critico musicale, scrittore e molto altro. Per due giorni la città gli ha reso omaggio alla camera ardente allestita al teatro Alfieri. La sua bellissima foto ironica e iconica a salutare tutti, sulla bara i suoi occhiali con la sciarpa del Toro e la maglietta "con la lingua" dei Rolling Stones. Lingua che gli amici hanno scelto di mandare a tutti i contatti Whats'app per chiedere che oggi sia usata come foto profilo per salutare Massimo.
La moglie Chiara Buratti ha scritto un tenero saluto che suona anche come un invito: "Amore mio ti ho promesso che l’avrei fatto, per cui adesso lo scrivo qui e spero mi leggano in tanti. Tu spesso mi parlavi di come immaginavi il giorno del tuo funerale. Penso più per gioco o per sdrammatizzare la paura della morte. Ma mi avevi richiesto tre cose ben specifiche: 1. che si piangesse il meno possibile 2. che nessuno indossasse abiti neri 3. che le donne portassero i tacchi. Ecco, sul primo punto ce la metterò tutta ma non posso promettertelo. Sul secondo hai la mia parola. Sul terzo farò molta fatica, dato il mio scarso equilibrio a mettere anche solo un piede davanti all’altro ultimamente. Ma confido molto nelle nostre amiche rockettare. E vorrei ci sorprendessero anche quelle non rockettare".
"Per piangere c'è tempo, per piangere c'è sempre tempo", niente lacrime oggi, ma sorrisi e colore per Massimo al quale ieri sera è stata dedicata la serata di Monferrato on Stage a Roatto.
"Una scelta doverosa, la celebrazione di un momento per ricordare chi ha rappresentato il più grande esempio di cultura musicale". Commosso il patron di Monferrato on Stage, Cristiano Massaia, ieri sera poco prima del concerto di Filippo Graziani, figlio dell'indimenticato Ivan, dedicato alla memoria di Massimo Cotto.
In apertura del concerto è tornata la lingua dei Rolling Stones sul palco per salutare l'amico numero 1 della musica, Massimo Cotto, con 15 secondi di silenzio e un grande applauso in memoria. "Massimo era un'anima rock come nessun altro", ha ricordato Cristiano Massaia prima di lasciare la parola alla musica.
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