A conti fatti, data la presenza della lista Cirio che si pensava potesse cannibalizzarla, Forza Italia esce dalle urne con numeri in sostanziale parità rispetto a cinque anni, sia per le europee che per le regionali.
Alle europee 2024 ha ottenuto, nei 686 seggi della Granda, 30.932 voti (11,39%) a fronte dei 30.069 (9,80%) del 2019.
Con un pizzico di ottimismo si può considerare che c’è stato un aumento, per quanto minimo, che ha consentito al partito che fu di Berlusconi di superare l’asticella della percentuale a due cifre.
Alle regionali 2024 i consensi sono stati 25.385 (10,56%) rispetto ai 23.980 (9,14) del 2019.
Numeri significativi se si considera l’effetto tsunami della lista Cirio, trascinata nella circoscrizione provinciale dal sindaco di Busca Marco Gallo.
Cifre che consentono agli azzurri di riconfermare in Regione, insieme al presidente Alberto Cirio, il consigliere Franco Graglia con quasi 7000 preferenze personali (6.956 per la precisione).
Ben altra invece la situazione nei municipi delle sette sorelle, specie dopo la perdita di Alba, guidata fino ad un mese fa dal forzista Carlo Bo.
Dopo la tornata amministrativa, il quadro delle presenze azzurre nei Comuni della provincia è questo: 1 rappresentante a Cuneo (Franco Civallero, minoranza); 1 ad Alba (Elisa Boschiazzo, minoranza); 1 a Fossano (Giacomo Pellegrino, maggioranza, assessore), 1 a Saluzzo (Cesare Battisti, minoranza); 1 a Bra (Anna Messa, minoranza).
Azzerate le presenze a Mondovì e Savigliano, dove Forza Italia non ha più propri rappresentanti.
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