Il Nazionale

Cronaca | 08 giugno 2024, 18:15

Eni e Intesa prese di mira dai pro Palestina: "Complici del genocidio"

Imbrattata la pompa di benzina in Corso Matteotti, mentre nella sede della banca in via San Francesco D'Assisi è stata sparata della vernice rossa

Eni e Intesa prese di mira dai pro Palestina: "Complici del genocidio"

È partito questo pomeriggio intorno alle ore 15 da Palazzo Nuovo un nuovo corteo dell'Intifada Studentesca a 26 giorni dall'occupazione delle sedi universitarie (oltre all'ateneo in via Sant'Ottavio, sono occupati anche il Politecnico e la Facoltà di Fisica).

La manifestazione si è svolta inizialmente senza particolari disordini nel giorno in cui iniziano le operazioni di voto per le elezioni europee e regionali. Da Porta Palazzo il corteo si è mosso in direzione Corso San Maurizio, Corso Regina Margherita fino a raggiungere Porta Palazzo. Da qui si è mosso in direzione del municipio, poi un piccolo gruppo si è distaccato e in via Francesco d'Assisi, dove è presente una sede di Intesa, ha imbrattato l'ingresso dell'istituto bancario sparando della vernice rossa. Qui è comparsa la scritta "Intesa Complice".

Poco dopo è stata presa di mira una stazione di rifornimento Eni in Corso Matteotti con il lancio di vernice rosa sulle pompe di benzina e con l'affissione di un cartello dove compare la scritta: "Eni complice del genocidio". Secondo gli autori del gesto la società fondata da Mattei sarebbe responsabile dell'espropriazione e devastazione dei territori palestinesi. Sempre al distributore è comparsa una scritta "Polizia InGeuna", in riferimento a Stefano Geuna, Rettore di Unito, che questa settimana ha incontrato gli studenti 

 

Redazione

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