Nell'ambito di un’operazione coordinata dalla Procura di Asti, la Guardia di Finanza ha messo a segno un colpo significativo contro il commercio illegale di carburante. Le Fiamme Gialle hanno effettuato sequestri in sette località, sei nella provincia di Asti e una nel Torinese, dove veniva stoccato clandestinamente del gasolio.
Le indagini, scaturite da controlli di routine che hanno rilevato movimenti sospetti di autobotti e altri veicoli presso un’officina artigianale, hanno portato alla luce un’operazione di vendita illegale di carburante. Il gestore dell’officina utilizzava i locali per immagazzinare e vendere gasolio a un prezzo notevolmente basso (ovvero 90 centesimi al litro), aggirando le norme di sicurezza e le tasse dovute, con un impatto negativo sulla concorrenza leale. Il carburante venduto presentava una colorazione insolita, risultato di una miscela di prodotti di origine dubbia.
L’inchiesta ha rivelato l’esistenza di due gruppi distinti coinvolti nell’attività illecita, tra cui autisti di autobotti e dipendenti di una compagnia petrolifera, nonché il gestore di una ditta di trasporti. Questi individui, dopo aver effettuato consegne ufficiali, dirottavano una parte del carburante rimanente verso depositi clandestini.
Durante le perquisizioni, è stato scoperto un sistema fraudolento per manipolare i contalitri delle autobotti, utilizzando un telecomando per simulare l’erogazione del carburante e ingannare i clienti. In totale, 27 persone sono state indagate per vari reati legati alla frode, con vario titolo e ruolo nella frode ipotizzata per reati di truffa aggravata, riciclaggio, ricettazione e violazione del Testo Unico sulle Accise per evasione delle imposte gravanti sulla cessione di carburante destinato all’autotrazione.
L’operazione, denominata “Brown Oil”, sottolinea l’impegno costante della Guardia di Finanza nel contrastare le attività illecite che danneggiano sia il fisco che il mercato, tutelando gli interessi dei cittadini e degli operatori onesti.
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