Commozione e silenzio hanno accolto, questa mattina nel Duomo di Cuneo, le bare di Fabrizia De Lio e Roberto Meo Colombo, la coppia di sposi morta in un tragico incidente in montagna domenica 3 dicembre, sulle montagne sopra Bagni di Vinadio. I corpi sono stati trovati solo martedì 5, al fondo di un canalone, vicini e coperti dalla neve.
Uniti nella vita e nella morte, avvenuta su quelle cime che amavano tanto e dove trovavano serenità e pace, insieme.
"Essere qui oggi non è facile. Quella di Fabrizia e Roberto è stata una morte improvvisa e brutale, che lascia un grande vuoto - ha detto il celebrante durante il funerale. "Ma siamo qui come cristiani, con una fede piccola, povera e fragile. Lasciamo che sia il Signore a darci una carezza di consolazione".
Il prete ha richiamato il beato Pier Giorgio Frassati, per il quale le cime erano lo spazio per la contemplazione di Dio. "Le sue parole dicono di un aspetto delle loro vita, la passione per la montagna, dove erano felici e trovavano serenità. E proprio quella montagna è stata il luogo dove hanno concluso la loro esperienza terrena".
Cita ancora Sant'Agostino: "Non ti chiedo perché me l’hai tolta. Ti ringrazio perché me l’hai data. Questo deve essere il nostro sentimento, la nostra risposta, alla domanda perché". E conclude con la preghiera della tradizione alpina: "Signora della neve,
copri col bianco, soffice mantello, i nostri amici, i nostri fratello, su nel Paradiso, su nel Paradiso lasciali andare per le tue montagne".
Sul finale i saluti e le parole, rotte dal pianto, del papà di Roberto, che ha evidenziato come Fabrizia sia stata il vero amore del suo "figlio magnifico". Poi le parole di una collega di Fabrizia, piene di stima professionale e affetto umano. Infine quelle di Benedetta, la figlia di Roberto. Del padre ha ricordato la dolcezza e il suo esserci stato, i tanti momenti passati insieme, in allegria. Di Fabrizia l'essere diventata parte della famiglia. E il dolore di non poterli più abbracciare.
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