Il Nazionale

Cronaca | 08 novembre 2023, 16:10

Omicidio di Piazza delle Nazioni, rinviato l'incidente probatorio: malore per l'omicida

Avrebbe ingerito delle sostanze ed è stato trasportato al San Martino. Ieri era previsto in Tribunale alla presenza anche di Yuri Scalise

Omicidio di Piazza delle Nazioni, rinviato l'incidente probatorio: malore per l'omicida

Il Pubblico Ministero Luca Traversa aveva richiesto l'incidente probatorio alla presenza di Safayou Sow e Yuri Scalise, ma a causa di un malore dell'assassino di Danjela Neza è stato rinviato al prossimo 21 novembre.

Sow, difeso dall'avvocato Alessandro Stipo, infatti avrebbe ingerito delle sostanze ed è stato ricoverato all'ospedale San Martino di Genova. Lo scorso 6 maggio l'uomo aveva ucciso nei giardini di Piazza delle Nazioni la 28enne e il prossimo 14 dicembre inizierà il processo in Tribunale a Savona in corte d'Assise.

Il Pm gli aveva contestato l'omicidio pluriaggravato dalla relazione affettiva, i futili motivi e la premeditazione e la detenzione in luogo pubblico di arma clandestina e ricettazione.

Il 27enne originario della Guinea, a seguito di una violenta lite aveva infatti preso una pistola semiautomatica, con matricola abrasa, dal bagagliaio della sua auto e aveva sparato alla giovane due volte alla testa oltre a due colpi che sarebbero stati inferti per terra.

Purtroppo per lei non c'era stato più nulla da fare all'arrivo delle forze dell'ordine, dell'automedica del 118 e della Croce Oro di Albissola Marina. Sow, pentito del suo terribile gesto omicida aveva chiamato il centralino della polizia di Stato e aveva confessato tutto. I giovani lavoravano insieme nel Club Nautico della Darsena, lui come aiuto cuoco e lei come cameriera. Una relazione burrascosa durata circa un anno e conclusa a febbraio e che purtroppo aveva avuto un tragico epilogo.

Lo scorso 22 luglio era stato poi arrestato dalla squadra mobile della Polizia di Savona, per i reati di ricettazione e cessione di arma clandestina Yuri Scalise.

L'uomo che nell'ottobre del 2003 aveva ucciso l'amico e vicino di casa Renato Rinino, il noto Arsenio Lupin savonese, secondo gli inquirenti avrebbe consegnato l'arma, una Beretta 765, a Sow, il quale l'avrebbe usata per uccidere. Gli investigatori, non convinti dalla versione del 27enne guineano secondo cui l'arma era stata trovata in un cespuglio nella zona del Santuario col giovane che aveva affermato di averla tenuta per legittima difesa dopo essere stato coinvolto in un litigio, avevano chiuso il cerchio della loro attività concentrandosi sugli ultimi contatti dell’omicida.

Nello sviluppo dell’indagine avevano raccolto una serie di gravi indizi a carico dell’uomo che, dietro compenso, gli avrebbe ceduto l’arma con la matricola abrasa, completa di munizioni. I riscontri raccolti avevano quindi consentito all’autorità giudiziaria, alla cui disposizione era stato messo Scalise dopo essere stato condotto nel carcere di Imperia, di emettere il provvedimento restrittivo e ai poliziotti di rintracciare immediatamente l’uomo.

Durante l'interrogatorio davanti al Gip e al Pm Luca Traversa, Scalise, difeso dall'avvocato Salvatore Di Bella, aveva risposto alle domande del Gip e aveva negato ogni coinvolgimento in relazione alla vicenda della vendita dell'arma, affermando la propria assoluta estraneità rispetto ai fatti contestati.

Commenti