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Sport | 15 ottobre 2023, 23:44

IL COMMENTO DI FABIO GANDINI - Cosa ci stanno “dicendo” le scelte di coach Bialaszewski?

Nel mazzo dei problemi - giusto per non parlare sempre di difesa, rimbalzi e di… Cauley Stein - peschiamo la carta della panchina. Virginio non gioca, Libro pare tornato un under, Ulaneo convince ma non può bastare e Wolde così è inservibile. Per una squadra in costruzione anche la mancanza dei jolly può essere un grattacapo non da poco

IL COMMENTO DI FABIO GANDINI - Cosa ci stanno “dicendo” le scelte di coach Bialaszewski?

Non era difficile fare meglio del PalaDozza: l’applicazione c’è stata, ma non è bastata. Non tanto per vincere, perché a premiare Tortona - pallidina e spuntata al pari dei padroni di casa - alla fine sono stati gli episodi. Non è bastata a convincere, non basta - ancora - a sperare in un futuro roseo.

Problemi, dubbi, risposte che non arrivano o perché è troppo presto, o - e sarebbe l’ipotesi peggiore - perché non ci sono. 

Potremmo scrivere della difesa - che si presenta sul parquet ancora una volta scialba, sciapa e assai rivedibile (errori di posizionamento, tagli non seguiti) - e paga le scelte di un centro che rispecchiano esattamente la sua immagine attuale, ovvero né carne, né pesce: Caluey Stein - ciabatte o meno - in retroguardia sta dove non serve, a metà strada tra la zona in cui fare l’ombrello e quella dell’aiuto sul perimetro. 

E non faremmo peccato nemmeno a narrare di un attacco che vive del tiro da 3 punti, non per scelta ma per mancanza di alternative, accendendosi solo quando riesce a correre, sprovvisto - così com’è, lo ha detto anche coach Ramondino - di un centro “attaccante” in luogo di un omologo “regista” e catalizzatore di attenzioni che i compagni tuttavia sfruttano solo in parte. 

E poi di rimbalzi, nello specifico quelli offensivi.13, 13, 11: non sono i numeri da giocare al lotto, ma il computo di occasioni in più che la Openjobmetis in tre partite ha lasciato agli avversari. Oggi  - per la verità - meno che a Bologna, e tutte o quasi concentrate nel primo tempo, ma in un match perso al “corto muso” hanno pesato eccome.

L’elenco è lungo e allora peschiamo a caso dal mazzo una carta peraltro non inedita: la Openjobmetis 2023/2024 è corta e ce lo sta dicendo proprio il suo allenatore. Virginio, 4 minuti in tre partite, praticamente una scena muta per quello che “sacrifichiamo Ferrero perché dobbiamo scommettere su di lui”. Librizzi, 15 minuti in 3 partite (considerando il garbage time di Bologna): e oggi Libro pare tornato un under… Ulaneo 29 minuti in 3 partite e i complimenti per l’atteggiamento in campo ma anche la sensazione che non gli si possa chiedere molto di più. Woldetensae, 42 minuti in 3 partite, e la certezza che così sia pressoché inservibile: Tomas ha bisogno di sostanza temporale per macinare, non è un microonde. 

I “fatti” di Bialaszewski ci rivelano che solo Shahid, con i suoi 62 minuti in 3 gare, è considerato affidabile, anche se non l’abbiamo ancora visto - se non nel terzo quarto contro la Virtus - dare un vero strappo agli status quo vigenti alla sua entrata.

La coppa cambierà qualcosa? Costringerà a fidarsi di più del contorno? E con che frutti? Non avere giocatori che cambino il ritmo è un problema nel problema per una squadra che non ha ancora trovato la propria dimensione, perché - soprattutto all’inizio - i jolly aiutano a fare scala anche quando le carte non sono allineate come vorremmo. 

Oggi come oggi, invece, Varese si guarda in faccia e si vede esattamente com’è: un grande cantiere in cui dovrà imparare a spremere il sangue sempre dalle stesse rape se vuole sopravvivere.

Fabio Gandini

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