Il poligono di tiro di Pontinvrea non doveva essere costruito in quell'area in parte una zona vincolata dal punto di vista paesaggistico, per questo sono stati condannati (con condanne che vanno dai 3 ai 12 mesi) il direttore, il committente, l'esecutore dei lavori, un dipendente comunale e il sindaco Matteo Camiciottoli.
Il giudice ha letto la sentenza lo scorso 14 settembre in Tribunale a Savona a conclusione di un processo che vedeva al centro il poligono di tiro dinamico inaugurato nel luglio del 2020 (all'inaugurazione aveva partecipato anche l'allora Senatore, ora Deputato, Francesco Bruzzone), oggetto di alcuni esposti da parte dei cittadini che si lamentavano per i rumori.
Il Pubblico Ministero Claudio Martini contestava infatti che il poligono era stata realizzato senza un permesso a costruire e che era stato costruito in un alveo dove non si può edificare senza autorizzazione. Inoltre sarebbe presente un vincolo di inedificabilità assoluta per la vicinanza al depuratore.
Il giudice nella sentenza avrebbe anche ordinato la demolizione dello stesso.
Il sindaco Camiciottoli, condannato in primo grado a 8 mesi e 15 giorni con la sospensione condizionale della pena (20mila 200 euro di ammenda), contattato dalla nostra redazione ha deciso di non rilasciare dichiarazioni in attesa di poter leggere le motivazioni della sentenza.
Il consigliere regionale Ferruccio Sansa aveva presentato un'interrogazione sul tema nel maggio del 2021 nella quale aveva chiesto alla giunta “quale posizione assumerà rispetto all’attivazione di un poligono di tiro a Pontinvrea”. L'assessore Giacomo Giampedrone aveva precisato che "non esistono competenze ambientali in capo alla Regione per i poligoni di tiro non gestiti dalle Forze Armate.
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