È iniziato in tribunale a Cuneo il procedimento penale instaurato da Acqua Eva (società Fonti Alta Valle Po a Paesana) nei confronti di Acqua Sant’Anna di Vinadio. A giudizio i vertici della società della Valle Stura, che devono rispondere di diffamazione aggravata e turbata libertà di industria e commercio.
La querela presentata dalla società Aqua Eva, costituitasi parte civile, è legata ad un articolo firmato ‘redazione’ e pubblicato il 18 aprile 2018 sul sito web www.mercatoalimentare.net, (pagina non più attiva, con dominio intestato a soggetto defunto e pagato con carta di credito lussemburgese) intitolato 'Inchiesta: Acqua Eva è un brand di proprietà Lidl?'. Al suo interno si sarebbe affermato che Fonti Alta Valle Po, titolare del marchio, sarebbe stata controllata dalla catena di supermercati tedeschi “Lidl”, comportando così un grande danno di immagine ed economico alla società di Paesana: contratti interrotti, altri non andati a buon fine e bottiglie non più presenti sugli scaffali dei supermercati.
Secondo la Procura dietro all’articolo ci sarebbero proprio i vertici dell’Acqua Sant’Anna, il presidente e amministratore delegato Alberto Bertone, il direttore commerciale Luca Chieri e Davide Moscato, ex dipendente della Mia Beverage, società controllata dalla Sant’Anna.
Quest’ultimo, stamane ha definito la sua posizione processuale (LEGGI QUI). L’udienza si è aperta con la deposizione di Gualtiero Rivoira, amministratore delegato e presidente della società Fonti Alta Valle Po: “Il prodotto più importante per noi è l’Acqua Eva, che si identifica come acqua che viene imbottigliata ai piedi del Monviso. Il nostro canale principale per la distribuzione è la GDO, grande distribuzione organizzata, cioè i supermercati”.
La società Fonti Alta Valle Po nasce nel 2010 e con la sua Acqua Eva, oltre a essere presente sugli scaffali digrandi catene come Lidl e Conad, era presente anche nei supermercati Coop, che nel 2018 rappresentavano uno dei più importanti clienti con il 50% del volume dei fatturati. E' stato prorio il responsabile dei settori liquidi di Coop Italia a segnalare al direttore commerciale della società di Paesana l’articolo, chiedendo immediati chiarimenti circa all’asserita proprietà Lidl: “Quando il dott. Pacetta ricevette la mail con il link di collegamento all’articolo mi chiamò subito - ha proseguito Rivoira - . Il titolo era molto pesante. Ma la cosa più grave è che si faceva intendere che la Lidl avesse acquisito delle nostre quote societarie. Non è così e non è mai stato così. Il giorno dopo abbiamo mandato una mail di risposta a Coop Italia chiarendo lo stato della nostra società, che però non è stata ritenuta sufficiente”.
A cercare di far luce sul punto l’avvocato di parte civile Nicola Menardo: “Perché la presenza di Lidl avrebbe potuto infastidire i vostri clienti?” “Nessuno sarebbe contento di comprare un’acqua da un loro concorrente. Nel nostro settore la trasparenza con il clienti è alla base di tutti i contratti” ha risposto Rivoira.
Nel 2019, quindi a distanza di un anno dalla pubblicazione dell’articolo, Alberto Bertone (come spiegato da Rivoira) lo avrebbe contattato personalmente per acquistare la sua società, proponendogli due offerte che poi vennero entrambe rifiutate. Successivamente è stata data parola proprio al direttore commerciale della Fonti Alta Valle Po, il dott. Emanuele Pacetta: “Mi era stato chiesto un riscontro urgente circa l’inchiesta. Nell’articolo sono state riportate falsità: oltre che l’Acqua Eva fosse di proprietà della Lidl, si diceva che tanti responsabili acquisti fossero già conoscenza della cosa, e che quindi avevano eliminato la nostra acqua perché sarebbe stata una follia comprare un prodotto da un concorrente”.
Da quel momento, come spiegato dal direttore commerciale, sono iniziati i problemi e il marchio Acqua Eva a essere eliminato dagli scaffali della Coop della zona di Firenze e dell’Adriatico: “Era una situazione talmente assurda che dopo la mail di risposta di Rivoira a Coop Italia pensavo fosse finita lì - ha proseguito Pacetta - . Invece, qualche giorno dopo quando ho chiesto un appuntamento loro in vista del periodo estivo, mi è stato riposto ‘che la proprietà dell’azienda Acqua Eva è molto chiacchierata’ e che quindi si prendevano tempo. Da lì ho capito che la notizia si era diffusa anche tra le cooperative. Coop Alleanza 3.0 ha interrotto i rapporti dal primo gennaio 2019, non ha più comprato. Abbiamo perso il 50% dei volumi che facevamo con Coop. Parliamo di circa 50milioni di bottiglie, un danno gradissimo”.
Durante l’udienza sono state ascoltate e acquisite le registrazioni di alcune conversazioni intercorse tra Pacetta e alcuni addetti delle corsie di due punti vendita Coop della Toscana dove l’Acqua Eva non era più presente: “Mi sono spacciato per un cliente e sono andato personalmente a chiedere come mai non vendessero più la nostra acqua. La risposta è stata perché il marchio ‘Acqua Eva’ era stato acquistato dalla Lidl".
Alla seconda udienza, già in calendario per martedì prossimo, verranno ascoltati altri testimoni.
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