Il Nazionale

Cronaca | 19 settembre 2023, 12:50

Per spacciare nelle piazze di Alba e Bra permessi turistici dall’Albania e soggiorni in hotel a quattro stelle

Trenta persone agli arresti e quasi 10 chilogrammi di stupefacente sequestrati nella maxi operazione che dalle prime ore di oggi ha impegnato oltre duecento militari dell'Arma nei capoluoghi di Langhe e Roero

Per spacciare nelle piazze di Alba e Bra permessi turistici dall’Albania e soggiorni in hotel a quattro stelle

Duecentoventi militari dell’Arma impegnati dalle prime ore di oggi con l’ausilio di unità cinofile e di un elicottero per l’esecuzione di 45 misure cautelari a carico di 21 persone finite in carcere, di altre 9 sottoposte agli arresti domiciliari e di due nei confronti delle quali la Procura della Repubblica di Asti ha disposto l’obbligo di dimora, mentre le autorità italiane stanno procedendo nei confronti dei restanti soggetti, residenti in Albania. 

Questi i numeri dell’operazione condotta sin dalle prime ore di questa mattina, martedì 19 settembre, dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Asti. 

Un’ingente mobilitazione accompagnata da perquisizioni che hanno portato al sequestro di 860 grammi di cocaina, 415 grammi di marijuana e 8.9 chilogrammi di hashish, oltre a 13mila euro in contanti, a una pistola Beretta semiautomatica, proiettili, materiale per la pesatura e il confezionamento dello stupefacente e a una serra adibita alla coltivazione di cannabis. 

A illustrarne i dettagli, nel corso di una conferenza tenuta presso la caserma cuneese dell’Arma, il procuratore astigiano Biagio Mazzeo insieme al comandante provinciale dei Carabinieri Giuseppe Carubia e ai comandanti delle Compagnie di Alba e Bra, il capitano Giuseppe Santoro, da pochi giorni giunto nella capitale delle Langhe in sostituzione del pari grado Giovanni Ronchi, e il maggiore Massimo Caputo, che si appresta invece a terminare il proprio incarico ai piedi della Zizzola per trasferirsi alla Scuola Allievi Carabinieri di Torino. 

Due fitte reti di spaccio quelle sgominate dall’Arma nelle due città a partire da distinte indagini partite nell’ottobre 2022 a carico di altrettanti soggetti di nazionalità albanese. Particolarità delle due organizzazioni, contraddistinti dalla presenza di personaggi legati tra loro da un accordo consapevole, , l’utilizzo come spacciatori di personale "trasfertista", che arrivava in Italia e quindi nelle due cittadine in provincia di Cuneo in forza di permessi turistici della durata di tre mesi, che si traducevano in soggiorni di pari durata da parte soggetti incensurati e di età compresa tra i 18 e i 25 anni, che stazionavano presso hotel a quattro stelle e altre confortevoli sistemazioni quasi sempre in pieno centro. "Uno stratagemma volto a passare inosservati e a rendere più difficile l’attività repressiva da parte delle forze dell’ordine", hanno rimarcato gli inquirenti.  

 

Più rituale il sistema di comunicazioni messo in piedi dai pusher albanesi, che tenevano i contatti coi clienti che si rifornivano in modo abituale dall’organizzazione tramite profili business di WhatsApp, anche inserendoli in gruppi realizzati ad hoc e spesso invitandoli a ritirare la merce nelle dimore presso cui soggiornavano e dove custodivano la merce. 

 

A mettere gli inquirenti sulle loro tracce, le segnalazioni arrivate da normali cittadini, insospettiti dai frenetici movimenti dei componenti la banda, che ad Alba in particolare battevano le centralissime zone di piazza Michele Ferrero, piazza Rossetti, come quelle di corso Langhe e corso Europa, come ha spiegato il capitano Santoro. 

 

Da quelle segnalazioni è partita un’indagine durata un anno e che oggi, per quanto riguarda la Compagnia albese, ha portato a 14 arresti in flagranza di reato eseguiti a carico di 13 soggetti albanesi e di un cittadino italiano e al sequestro di un ingente quantitativo di cocaina di grande purezza (420 grammi nascosti in un’automobile quelli rinvenuti con l’operazione odierna). 

"Il continuo monitoraggio delle piazze di spaccio e le segnalazioni dei cittadini – ha aggiunto il maggiore Caputo - ci ha portato a poter osservare e riprendere passaggi di droga avvenuti a qualsiasi ora del giorno e della notte in zone centrali e anche molte vicine a istituti scolastici". 

Tra gli spacciatori pizzicati ai piedi della Zizzola pure una coppia, marito e moglie, impegnata nell’attività di spaccio anche in presenza del figlio minore. Durante le perquisizioni effettuate oggi a Bra uno degli indagati ha tentato di darsi alla fuga lanciandosi dal primo piano di un’abitazione, da altezza di 4 metri, ma è stato immediatamente intercettato dai militari. 

Redazione

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