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Politica | 28 agosto 2023, 14:57

Fine vita, un passo verso la legge regionale: consegnate 11 mila firme dall'associazione Luca Coscioni

Marco Cappato: "Grazie alla disobbedienza civile e al coraggio delle persone malate. Non è uno scontro tra destra e sinistra o tra cattolici e laici". L'iniziativa 'Liberi Tutti' chiede di regolamentare l'accesso al suicidio assistito per chi ne ha già diritto

Fine vita, un passo verso la legge regionale: consegnate 11 mila firme dall'associazione Luca Coscioni

Marco Cappato e l'associazione Luca Coscioni hanno consegnato al Consiglio regionale del Piemonte le firme raccolte per la proposta di legge regionale sul fine vita. Questa mattina alle 11 si è tenuta la presentazione della campagna 'Liberi Tutti' sotto i portici di Piazza San Carlo, e successivamente i membri dell'associazione hanno portato le scatole con le firme a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale.

Più di 11 mila firme raccolte

Più di 11 mila e 400 firme, sulle 8000 necessarie, per la richiesta di legge di iniziativa popolare portata avanti dal 10 marzo nelle piazze di tutte le province piemontesi. Come riportato da Davide Di Mauro, coordinatore della raccolta firme del Piemonte, sono stati raggiunti 559 comuni su 1180, per una capillarità e completezza che evidenziano come il tema sia caro a molti. "È una proposta molto vicina alle persone - ha commentato Di Mauro - i cittadini ci hanno dimostrato che sono molto più vicini ai temi di quanto non lo sia la politica. Hanno firmato cittadini di ogni estrazione sociale, di ogni opinione politica ad avvalorare la tesi che questa è una proposta di tutti".

Matteo Mainardi, coordinatore nazionale della campagna, ha dichiarato: "Il Piemonte è la quinta Regione dopo Abruzzo, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia a depositare questa proposta di legge che va a dare poche e piccole regole al sistema sanitario regionale per affrontare dei casi che comunque si presenteranno e che già stanno trovando una soluzione attraverso i tribunali. Non dobbiamo fermarci qua ma stare insieme, organizzarci, coinvolgere le amministrazioni per allargare sempre di più questa rete per riuscire a fare discutere questa legge dal Consiglio Regionale perché ricordiamoci che non ha nessun obbligo di arrivare a questa discussione".

Cappato: "Non è una battaglia tra destra e sinistra"

Marco Cappato, in veste di tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, ha spiegato i traguardi raggiunti in Italia sul tema del fine vita: "Senza che il Parlamento muovesse un dito, in Italia è depenalizzato l'aiuto al suicidio grazie alla disobbedienza civile, al coraggio delle persone malate che non si sono rassegnate a subire nel loro privato una sofferenza insopportabile. Questa non è una raccolta firme, è un movimento nella società. Non va accettata la retorica dello scontro laici cattolici, non è uno scontro destra sinistra ma un'opportunità che si offre alle persone che vogliono essere libere e responsabili di scegliere e vogliono lasciare gli altri liberi e responsabili di scegliere. C'è un obiettivo concreto che non è la morte ma la qualità della vita. Su questo si trovano d'accordo persone di destra e di sinistra, laici e cattolici, perché significa rispettare le scelte degli altri".

Cappato ha poi sottolineato come "una legge del genere non l'ha fatta la destra né la sinistra, noi come associazione abbiamo preferito non illuderci di stare ad aspettare i tempi dei capi dei partiti, ci siamo mossi con le disobbedienze civili e la mobilitazione popolare e abbiamo strappato una serie di diritti non ancora conosciuti e rispettati, per questo la legge regionale in Piemonte è così importante e spero che il Consiglio Regionale la vorrà discutere al più presto".

È intervenuto poi il parroco Don Giulio Mignani, a dimostrazione di come anche all'interno del movimento cattolico il tema del suicidio assistito sia condiviso da molti. "Sono qui anche come prete: in questi scatoloni c'è la firma di tanti cattolici e sono qui per rappresentarli e per essere di incentivo ai cattolici che vogliono firmare ma sono indecisi".

Numerosi sindaci e la Cgil tra i firmatari

A partecipare alla consegna c'erano anche sindaci firmatari ed esponenti della politica, tra cui il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle Piemonte che ha dichiarato: "In questi mesi il Movimento ha fatto la sua parte, organizzando i banchetti e autenticando le firme attraverso i propri rappresentanti nelle istituzioni. L’eutanasia legale è un gesto di umanità per chi soffre e i tantissimi cittadini che hanno dato la propria firma lo hanno compreso. Ora la palla passa alla politica, vigileremo affinché il Consiglio regionale calendarizzi la discussione della proposta di legge il prima possibile".Anche la Cgil ha condiviso la necessità della legge regionale sul fine vita. “Le regioni hanno l’occasione di applicare almeno una sentenza della Corte Costituzionale, e in Piemonte sarebbe importante si facesse prima del voto di giugno e della fine della legislatura, in modo che i cittadini possano anche giudicare i propri rappresentanti” ha dichiarato Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte.

"Ora la palla passa al Consiglio regionale – ha dichiarato il consigliere regionale dem Diego Sarno - Mi  batterò senza sosta perché possa arrivare entro fine legislatura prima la discussione e poi l'approvazione della proposta di legge che sosteniamo in quanto espressione della dignità umana dell’individuo e insieme del rispetto del suo diritto a vederla rispettata".

In prima fila nella camminata con le firme raccolte il consigliere comunale di maggioranza di Torino Silvio Viale, del gruppo +Europa e Radicali italiani, da sempre vicino a questi temi e all'associazione Luca Coscioni.

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