Il Nazionale

Cronaca | 27 luglio 2023, 20:25

Pra’, protesta in strada contro la Rems di via Fedelini a poche ore dall’arrivo di Luca Delfino

Un centinaio di persone al presidio. “Abbiamo paura!”, lo striscione più efficace. Alessio Piana (Lega): “Cambiare la legge nazionale: serve l’obbligo dei farmaci e l’applicazione dei braccialetti elettronici”

Pra’, protesta in strada contro la Rems di via Fedelini a poche ore dall’arrivo di Luca Delfino

“Abbiamo paura!”: la sintesi di una situazione a dir poco assurda è tutta qui, in queste due parole. Hanno paura, i residenti della zona di Fagaglia bassa, sulle prime alture di Pra’, dove si trova Villa Caterina, l’ormai tristemente famosa Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) dove da sabato verrà a vivere per sei anni (così prevedono i programmi) Luca Delfino, il killer di Antonella Multari attualmente detenuto in un carcere a La Spezia.

Hanno paura, lo scrivono su un lenzuolo bianco, insieme ad altri slogan, preparati per il presidio di protesta di questa sera in via Fedelini, proprio di fronte alla Rems: è giusto che sia così, è giusto che abbiano paura, che lo urlino a chiare lettere.

A ribadirlo, ancora una volta, sono Maria Giovanna Fresu e Fabio Frumento, che abitano con le loro famiglie nelle immediate vicinanze e che si sono fatti carico della protesta, alla quale ieri sera ha partecipato circa un centinaio di persone: “Delfino è atteso per sabato, ma sicuramente arriverà prima, di notte, di modo che nessuno veda nulla”.

“Delfino squalo, le reti non bastano”, ricorda uno striscione, mentre altri raccomandano “Tutela anche per i nostri diritti” e “Tutela per i nostri figli”. Già, i diritti: Delfino ha fatto sapere al direttore sanitario della struttura di Pra’, Paolo Rossi, che non ha intenzione di prendere alcun farmaco.

“Ma la norma nazionale va ripensata, almeno introducendo l’obbligo di assunzione controllata di farmaci e di applicazione dei braccialetti elettronici o altri idonei dispositivi geolocalizzanti”, avverte il consigliere regionale Alessio Piana della Lega, presente questa sera al presidio. “Sono solidale - aggiunge - con i residenti di Pra’ e preoccupato per l’arrivo di Luca Delfino nella Rems Villa Caterina. Ho quindi partecipato alla manifestazione spontanea degli abitanti presso la struttura che sabato accoglierà l’omicida genovese, che dopo avere scontato la pena sarà scarcerato e dovrà trascorrere sei anni e mezzo nella Rems come disposto dai giudici. Martedì prossimo porterò la questione e le istanze degli abitanti in consiglio regionale con un’interrogazione in cui chiederò che Regione Liguria si attivi nei confronti degli enti competenti affinché siano aumentati i livelli di sicurezza e sia garantita l’incolumità dei cittadini genovesi. La presenza di questa struttura obbliga i residenti ad assistere quotidianamente ad atti osceni, urla, lancio di oggetti e insulti. La scelta di ospitare Luca Delfino nella Rems di Genova Pra’ lascia fortemente perplessi per la conoscenza del territorio del 46enne e per la prossimità delle famiglie che vivono intorno alla struttura”.

Alle parole di Piana si sono uniti, nei giorni scorsi, la mozione votata dal Municipio VII Ponente e l’ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio Comunale, dove si impegnano il sindaco Bucci e la Giunta Comunale “ad attivarsi presso Regione Liguria per la costruzione di un confronto istituzionale con Prefettura, Asl e Ministero che veda il coinvolgimento anche del Comune per risolvere il problema della prossimità tra Rems e abitazioni e della vigilanza esterna”.

In strada questa sera anche l’ex presidente del Municipio VII Ponente, Claudio Chiarotti, oggi consigliere municipale del Pd, e il suo collega della Lega, Stefano Dramis, a parlare con le persone e a cercare di farsi carico delle loro istanze, “mentre nessuno si è fatto sentire dal Comune, men che meno il sindaco”.

L’impressione è che questa storia non finirà qui, ora che si sono accesi i riflettori. “Stop strutture colabrodo”, si legge su un altro manifesto. E ancora: “No killer a piede libero”. Non sarà esattamente a piede libero, Luca Delfino, anche se il direttore della Rems, Paolo Rossi, ha sempre messo le mani avanti: “Non siamo una struttura carceraria”. Ecco perché i residenti dicono e scrivono: “Abbiamo paura!”. Le due parole più chiare di tutte. E pienamente condivisibili.

Alberto Bruzzone

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