"Al momento dei fatti in Mario Roggero non erano presenti disturbi mentali che raggiungessero la qualità di un’infermità di mente tale da scemare o del tutto escludere la sua incapacità di intendere o di volere".
Con questa formula, letta nel corso dell’udienza di venerdì scorso, il dottor Roberto Keller ha illustrato ai giudici popolari della Corte d’Assise di Asti le conclusioni delle 95 pagine di relazione con la quale il "superperito" ha valutato quello che a suo giudizio sarebbe stato lo stato mentale nel quale il gioielliere di Grinzane Cavour si sarebbe trovato quando reagì alla violenta rapina subita insieme alla moglie e alla figlia all’interno del suo negozio nel pomeriggio del 28 aprile 2021, escludendo quindi un possibile vizio nelle sue facoltà allorquando esplose i quattro colpi di pistola che costarono la vita a due dei tre rapinatori.
Di quei fatti il commerciante langarolo è chiamato a rispondere nell’ambito del processo che dal settembre scorso lo vede imputato per duplice omicidio volontario, tentato omicidio e porto abusivo di arma da sparo.
Allo psichiatra torinese i giudici della corte presieduta da Alberto Giannone si erano affidati nel marzo scorso, incaricando il dirigente medico del Centro di Salute Mentale dell’Asl Torino 3 di un esame destinato ad aggiungersi a quelli già effettuati per volere delle parti e discussi nel corso del procedimento.
Una possibilità, quella di avvalersi di una nuova consulenza, cui la corte aveva guardato proprio in ragione dei diversi esiti cui, sul punto, erano giunti gli specialisti che analoga valutazione erano stati chiamati a compiere dalle parti.
Sia lo specialista indicato dalla difesa – che con l’avvocato Dario Bolognesi si era affidata all’ex presidente della Società Italiana di Psichiatria Enrico Zanalda –, sia quello scelto dalla pubblica accusa si erano infatti pronunciati per una parziale incapacità del commerciante, mentre la consulente delle parti civili, la dottoressa Ilaria Rossetto, si era invece espressa in senso contrario, riconducendo nell’azione di Roggero un sentimento improntato a quello che comunemente si indica come rabbia: una condizione tale, quindi, da non avere rilievo penale.
"Le conclusioni del perito nominato dalla Corte d’Assise sono del tutto in linea con quanto affermato dalla nostra consulente sin dai primi accertamenti effettuati: si è trattato di uno stato emotivo che non esclude né diminuisce l’imputabilità", rimarca l’avvocato di parte civile Marino Careglio, che con la collega Giulia Mondino rappresenta i familiari del 44enne Andrea Spinelli, mentre quelli del 58enne torinese Giuseppe Mazzarino sono patrocinati dagli avvocati Angelo Panza e Giuseppe Caruso, e l’avvocato biellese Carla Montarolo rappresenta il rapinatore superstite, l'albese Alessandro Modica.
Nelle circa due ore dell’udienza di venerdì gli stessi consulenti sono stati chiamati a confrontarsi col perito della corte, giunto a tali conclusioni dopo un esame che ha previsto tre incontri col commerciante, sottoposto anche a test psicodiagnostici.
Keller si è anche soffermato sull’episodio della precedente rapina subita da Roggero nel 2015, riconoscendo in capo al gioielliere l’esistenza di un disturbo da stress post traumatico che ne sarebbe seguito, ma descrivendolo come marginale, privo quindi di rilievo forense.
Su sollecitazione delle parti civili si è pure ricordato il fatto del 2005, in seguito al quale Roggero patteggiò una pena pecuniaria per minacce. Dal consulente la definizione di una personalità "stenica", particolarmente vigorosa, non portata a subire passivamente le situazioni.
L’udienza di venerdì ha chiuso la fase dell’istruttoria dibattimentale. Nelle udienze già calendarizzate per il 6, 13 e 27 ottobre è prevista la discussione del processo a partire dalla requisitoria del pubblico ministero Davide Greco.
Cronaca | 10 luglio 2023, 18:37
Per il perito della corte Mario Roggero era capace di intendere e di volere quando sparò ai rapinatori
Annunciata per ottobre la discussione del processo che vede il gioielliere di Grinzane Cavour imputato per duplice omicidio volontario, tentato omicidio e porto abusivo di arma da sparo
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