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Politica | 10 maggio 2023, 17:20

Il grattacielo della Regione festeggia i 1.000 dipendenti: "Altro che finta apertura, è tutto vero" [VIDEO]

Il presidente Cirio si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "Quando l'ho ereditato, tutto era fermo". Il trasloco è giunto a metà e verrà completato entro l'estate

Il grattacielo della Regione festeggia i 1.000 dipendenti: "Altro che finta apertura, è tutto vero" [VIDEO]

C'è un via-vai continuo fuori dal grattacielo della Regione, nella neo piazza Piemonte 1. Sono sempre di più i dipendenti che popolano il palazzo inaugurato a fine 2022: in questa settimana infatti si è toccata la cifra di 1.000 lavoratori all'interno del grattacielo.

Un traguardo che è solo uno step, ma che basta al presidente Alberto Cirio per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, dopo le critiche e le accuse di finte aperture e di inaugurazioni di facciata: "Qualcuno aveva parlato di finte aperture, ma le 1.000 persone che lavorano oggi in questi uffici sono vere. Come vere sono le infrastrutture come il sottopassaggio del Lingotto, la passerella ciclo pedonale che porta qui in Regione". 

Il trasloco è arrivato a metà, perché altre 1.000 persone attendono di entrare nel grattacielo: "Lo faranno entro l'estate, come da programma" promette Cirio.

Il Governatore, inaugurando la passerella che dalla stazione Lingotto porterà al palazzo della Regione, ne ha per tutti: "Ho ereditato questo grattacielo che era fermo. Fermo significa che erano fermi i lavori, non erano stati stanziati i soldi per finirlo, c'erano stati problemi giudiziari. Avevamo l'obbligo di finirlo, perché finirlo consente alle casse della Regione di spendere circa 18 milioni di euro all'anno".

"Continua il trasferimento dei dipendenti della Regione dalle varie sedi al Grattacielo nei tempi che ci eravamo dati", ha dichiarato l'assessore Andrea Tronzano. "Ormai siamo a metà e il trasferimento proseguirà anche nelle prossime settimane per arrivare a compimento entro l’estate. Presto sarà il turno anche dei miei uffici, seguendo il cronoprogramma che avevamo impostato".

Andrea Parisotto

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