Avevano tentato di violentare una donna di origini cinesi che si prostituiva nella propria abitazione di via Lamarmora a Savigliano. E per cercare di entrare nel monolocale, nonostante lei si fosse opposta mettendo la mano in mezzo alla porta per impedirgli di entrare, le provocarono una ferita a una mano.
Questa la ricostruzione accolta dai giudici del Collegio del Tribunale di Cuneo che hanno condannato S.G., 22enne di origini indiane, a quattro anni e tre mesi di reclusione. Quanto all’altro imputato, S.S., 28enne, cugino di S.G., non è stato possibile processarlo in quanto resosi irreperibile.
A chiamare i Carabinieri quando era quasi l’una di quella notte del luglio 2020 era stata la cameriera del bar accanto all’appartamento, dopo aver compreso la richiesta di aiuto della donna. “Stavo aspettando che il titolare del locale uscisse dal magazzino – ha raccontato la dipendente in aula -. Spesso vedevamo uomini che aspettavamo fuori e poi entravano nell’abitazione. Quella sera ho visto due ragazzi suonare il campanello alla porta. La signora ha aperto, ma non voleva farli entrare. Quando sono entrati e lei ha chiuso la porta ricordo la sua espressione come se avesse bisogno di aiuto. Ho letto il suo labiale e ho capito. Ho aspettato i Carabinieri dall’altra parte del parco e poi sono andata via”.
Le pattuglia arrivò qualche minuto dopo e, come spiegato da uno dei militari intervenuti, si era reso necessario forzare la porta: “Suonando e bussando non apriva nessuno. Dopo un quarto d’ora la donna è venuta ad aprire ed era sotto shock. Barcollava, era confusa e aveva la mano tumefatta, gonfia e sanguinante. È scoppiata a piangere. Parlava pochissimo l’italiano. L’abbiamo portata in ospedale a farsi refertare”.
Il tempestivo arrivo delle forze dell’ordine e il divincolarsi della donna che, nonostante fosse stata immobilizzata alle braccia, allontanò i due sferrando calci, impedì la consumazione della violenza.
Quanto alla presenza dei due uomini nella stanza – come illustrato, entrambi erano seduti sul letto, uno di loro era rimasto in mutande e l’altro in pantaloncini senza biancheria intima –, S.G. aveva cercato di nascondere il volto tirando su lo scaldacollo fino al naso. “Erano ubriachi – ha concluso il carabiniere -. Hanno detto di essere dispiaciuti, che avevano capito di aver sbagliato e che non lo avrebbero più fatto. Avevano proposto di risolverla con 1.000 euro”.
Dopo essere stata portata in caserma, la donna, ora tornata in Cina, aveva raccontato alle autorità che i due volevano entrare insieme, ma che lei aveva proposto loro di entrare uno alla volta: “Ha raccontato che S. S. la tratteneva mentre S. G., il cugino, si stava spogliando - ha concluso il pubblico ministero -. La signora è stata anche morsa alla mano. L’hanno buttata sul letto, le hanno tolto la biancheria intima e l’odierno imputato ha tentato di consumare un rapporto sessuale. Lei ha tentato a forza di divincolarsi. È stata una violenza sessuale di gruppo”.
Cronaca | 10 maggio 2023, 20:25
In due tentarono di violentare una prostituta: 22enne condannato a 4 anni e 3 mesi di reclusione
Il fatto nell’appartamento della donna. A chiamare i Carabinieri la dipendente di un vicino bar. Al loro arrivo i due uomini, cugini, proposero di "risolvere la cosa" pagando mille euro di multa. Uno dei due imputati, resosi irreperibile, non è stato processato
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venerdì 11 aprile
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