Un procedimento penale che, di fronte al Giudice di Pace di Alba, vede alla sbarra tre dirigenti della Provincia. E una parallelo causa civile aperta presso il Tribunale di Cuneo per la richiesta di risarcimento danni nei confronti dello stesso ente.
Sono le azioni intraprese da un ciclista classe 1973, nato a Torino, che il 26 ottobre 2019 incorse in una rovinosa caduta mentre a bordo della propria bicicletta percorreva la Strada Provinciale 148 tra Bra e Cavallermaggiore, in direzione della città della Zizzola.
Nell’incidente il ciclista si procurò gravi lesioni, perdendo anche conoscenza. Soccorso dai sanitari del servizio regionale 118, le sue condizioni furono ritenute gravi al punto da disporne l’intubazione e il trasporto in elicottero al Cto di Torino, dove i medici si riservarono la prognosi a fronte di una diagnosi di grave trauma massiccio facciale con frattura affondata e scomposta della teca cranica, perdita di sostanza ossea e la possibile avulsione dell’occhio destro.
Venne quindi sottoposto a un intervento neurochirurgico d’urgenza, dopo il quale venne trasferito presso l’unità spinale dello stesso ospedale e quindi in terapia intensiva, dove gli venne anche praticata la tracheotomia. Dall’ospedale venne dimesso l’11 maggio dell’anno successivo, dopo quasi sei medi di degenza.
A fronte di querela di parte, le indagini vennero svolte dalla Procura della Repubblica di Asti – col sostituto procuratore dottoressa Simona Macciò – sulla base dei rilievi svolti in seguito all’incidente dalla Polizia Locale di Bra.
Secondo la Procura l’incidente fu provocato dalla presenza sull’asfalto della provinciale di una buca dalle dimensioni di 30 centimetri per 15, con una profondità di 6,5 centimetri. La ruota anteriore della bicicletta sulla quale l’uomo viaggiava si sarebbe impuntata nel cratere, posto sul margine destro della carreggiata, provocando alla bicicletta un effetto leva che catapultò in aria il ciclista, causandone la caduta al suolo.
Chiuse le indagini il pubblico ministero aveva chiesto il rinvio a giudizio di due dirigenti della Provincia, difesi dall’avvocato Luca Martino, mentre nei confronti di un terzo funzionario, un 60enne dirigente del Settore Viabilità difeso dall’avvocato albese Roberto Ponzio, aveva proposto l'archiviazione. A quest’ultima istanza si era però opposto il legale della vittima, l’avvocato Marco Longo di Torino.
Il giudice di pace, dottoressa Guglielmina Mecucci, accoglieva l’opposizione chiedendo la formulazione dell’imputazione anche per il terzo dirigente.
I tre venivano quindi rinviati a giudizio in un unico procedimento istruito davanti al giudice di pace di Alba, dottoressa Nadia Gallo. L’accusa è quella di lesioni, per aver omesso, nei rispetti ruoli e per le rispettive competenza, in violazione delle disposizioni e regolamenti in materia, di predisporre la necessaria vigilanza che consentisse di assicurare un corretto stato di manutenzione del fondo stradale, non rilevando la presenza di buche e briciolina in presenza della curva teatro del sinistro.
La parte offesa è costituita in giudizio col patrocinio dello Studio Ambrosio & Commodo di Torino. Nell’ultima udienza del procedimento il giudice ha ammesso le prove e fissato per il prossimo 27 ottobre, l’audizione dei testi dell’accusa.
Cronaca | 30 marzo 2023, 10:42
Sei mesi in ospedale dopo una caduta a Bra: ciclista chiede i danni alla Provincia, tre dirigenti a giudizio per lesioni
Secondo la Procura di Asti l’incidente fu provocato dalla presenza di una profonda buca nell’asfalto. L’uomo subì un grave trauma massiccio facciale con frattura della teca cranica
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