Nel tardo pomeriggio del 27 marzo, nel corso di un normale servizio di pattugliamento, una volante della Polizia di Varese ha riconosciuto, nel centro del capoluogo, uno straniero che alcuni giorni prima, ripreso dalle telecamere di sorveglianza, si era reso responsabile di un furto in un’attività commerciale di Viale Belforte.
Lo stesso, consapevole di avere a carico diversi procedimenti penali, ha esibito, fraudolentemente, la carta di identità del fratello più grande di due anni, del tutto sconosciuto alla giustizia italiana nonché regolare sul territorio nazionale.
Gli agenti della Squadra Volante della Questura di Varese non sono caduti in errore e, sospettando che quel documento non fosse il suo, lo hanno accompagnato negli Uffici della Questura per approfondire il controllo. Infatti, grazie agli accertamenti dattiloscopici eseguiti dal locale Gabinetto di Polizia Scientifica, è emerso che il soggetto, di origini egiziane, annoverava numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio e non era la prima volta che esibiva alle forze dell’ordine la carta di identità del fratello, del tutto ignaro dell’uso improprio fatto dal congiunto del documento.
Inoltre, a suo carico, era pendente un ordine di carcerazione per l’espiazione della pena di anni 2 e mesi 10 di reclusione per un cumulo pene per il reato di furto Ultimate le formalità di rito l’egiziano è stato accompagnato nel carcere dei Miogni di Varese.
Il giorno seguente negli uffici della Questura si è presentato il fratello dell’arrestato il quale, non sapendo dove fosse il congiunto e temendo che gli fosse capitato qualcosa di grave, era intenzionato a presentare la denuncia di scomparsa. Solo a quel punto è venuto a sapere di quello che era accaduto.
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