Omicidio Alice Scagni, la telefonata del padre con la polizia: "Senza denuncia non possiamo arrestare nessuno" (AUDIO)

"Senza denuncia non possiamo arrestare nessuno". Sono le parole che si è sentito pronunciare Graziano Scagni iò primo maggio scorso, poche ore prima che il figlio Alberto uccidesse la sorella Alice sotto casa della donna a Quinto. 

L'uomo aveva chiamato la polizia per denunciare il figlio che pochi minuti prima aveva minacciato di morte lui, la figlia Alice e il genero. "Se tra cinque minuti non ho i soldi sul conto, lo sai stasera dove sono Gianluca e tua figlia?", gli aveva detto Alberto che il giorno prima aveva dato fuoco all'abitazione in cui vive la nonna.

L'agente con cui parla Graziano Scagni gli risponde "Se suo figlio torna non apra la porta e ci ricontatti e noi mandiamo la macchina". "E se io esco e questa persona mi taglia la gola per strada?", domanda Scagni "Non sappiamo il futuro, non è che non vogliamo, noi le vogliamo dare tutto l'aiuto possibile", risponde l'operatore che alla richiesta di un intervento a casa di Alice, che alla luce dei fatti sarebbe stato provvidenziale, chiede ancora a Graziano Scagni se avesse mai denunciato Alberto. "La denuncia non l'ho mai fatta perché la situazione è peggiorata da poco". Graziano Scagni si sfoga durante la telefonata durata circa un quarto d'ora. "Mi ha tagliato le gomme e ha minacciato di tagliarmi la gola".

Quella sera purtroppo Alberto ha atteso sotto casa la sorella Alice e l'ha uccisa con circa venti coltellate. La famiglia, assistita dall'avvocato Fabio Anselmo ha denunciato medici e poliziotti che non avrebbero ascoltato gli allarmi. La procura, che ha chiuso le indagini per omicidio nei confronti di Alberto, indaga anche per omissione di soccorso