Il Nazionale

Cronaca | 22 febbraio 2023, 19:24

Nada Cella, un nuovo testimone: “L’indagata era sul luogo del delitto quel giorno”. Si va verso il processo?

Altro colpo di scena nel delitto che vede come unica indagata Annalucia Cecere, l'ex insegnante di Mellana di Boves che si è sempre proclamata innocente. Ma la nuova testimonianza potrebbe portarla a processo

Nada Cella, un nuovo testimone: “L’indagata era sul luogo del delitto quel giorno”. Si va verso il processo?

Sembra davvero non trovar pace l’anima della povera Nada Cella, la giovane di Chiavari (GE) uccisa a coltellate quasi 27 anni fa nello studio del commercialista presso il quale lavorava come segretaria.

Un’indagine incominciata male, e terminata forse peggio, aveva lasciato con l’amaro in bocca mamma e papà della povera Nada, che hanno sempre lottato per la ricerca della verità. Sono passati gli anni ed è rimasta solo mamma Marisa a chiedere giustizia: “Non voglio un colpevole a tutti i costi, ma “il” colpevole”.

O “la” colpevole. Sì, perché dopo anni di nulla ora un’inquisita c’è e si chiama Annalucia Cecere, ex insegnante che da anni ormai ha lasciato la Liguria per rifarsi una vita in quel di Mellana, frazione di Boves.

Tutto è nato dall’apertura di un nuovo fascicolo dell’inchiesta, avvenuta nel maggio del 2021 in seguito al lavoro della criminologa Anna Pesce Delfino, avvocata della madre di Nada. Pesce Delfino ha sbrogliato la matassa e ha iniziato ad unire di nuovo tutti i punti, fino ad arrivare ad una conclusione: ad uccidere Nadia Cella sarebbe stata la Cecere, innamorata del commercialista per il quale la vittima 25enne svolgeva appunto il lavoro di segretaria. Il movente? Avrebbe voluto prenderne il posto.

Grazie alle intuizioni della criminologa la procura di Chiavari aveva riaperto l’inchiesta, durante la quale era anche stato sequestrato un motorino in possesso all’indagata e ritrovato nel garage della sua abitazione di Mellana sul quale sarebbero state rinvenute delle tracce ematiche.

Nei giorni scorsi, però, dopo quasi due anni, il genetista Emiliano Giardina ha stabilito che non è stato è possibile tracciare un codice genetico completo, perché non possiede tutti i 21 elementi utili a effettuare una comparazione attendibile. In sostanza, non avrebbe alcun valore giuridico durante l’eventuale processo a carico di Annalucia Cecere.

Lo scoramento di mamma Marisa è stato grande, ma nelle ultime ore sembra essersi riaccesa la fiammella di speranza con l’individuazione di un nuovo teste. Che proprio nuovo non é: l'uomo era già stato sentito dagli inquirenti nei primi tempi dell'inchiesta, ma che stavolta entrerebbe in modo prepotente a favore dell'accusa.

Oltre alla vicina di casa del commercialista Marco Soracco, dove lavorava la vittima, che aveva visto una donna trafelata e sporca di sangue salire su uno scooter nella mattinata di quel maggio 1996 e la testimone che aveva incontrato anch'ella una donna sporca di sangue in via Marsala, ecco quindi quello che sembra essere un vero e proprio colpo di scena: il "nuovo" testimone che collocherebbe l’attuale indagata sul luogo del delitto esattamente nel giorno ed ora del delitto.

Se le cose troveranno conferma, stavolta per Annalucia Cecere potrebbero spalancarsi le porte di un’aula di tribunale.


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