Il Nazionale

Cronaca | 13 gennaio 2023, 12:55

LA LETTERA. «Statale maledetta? Gli incidenti spesso non sono colpa delle strade ma di chi le percorre con comportamenti sbagliati»

Marco Fardelli di Fiab Varese "Ciclocittà" scrive in redazione sul tema della sicurezza stradale con una riflessione: «Penso che deresponsabilizzare chi guida una moto o una macchina ponendo l'accento su una presunta maledizione di un tratto inanimato di strada sia come gridare "coltello maledetto" dopo che ci si tagliano le dita nell'affettare il pane»

LA LETTERA. «Statale maledetta? Gli incidenti spesso non sono colpa delle strade ma di chi le percorre con comportamenti sbagliati»

Marco Fardelli di Fiab Varese "Ciclocittà" scrive in redazione sul tema della sicurezza stradale con una riflessione maturata dopo la lettura del nostro articolo relativo all'incidente stradale avvenuto mercoledì mattina sulla 336 di Malpensa nella zona di Boffalora. Incidente in cui ha perso la vita un uomo di 70 anni e che ha riacceso il dibattito sul tema della sicurezza stradale ( leggi QUI la cronaca e QUI l'allarme sicurezza)

Buongiorno Direttore,
Le scrivo perché ho colto un paio di titoli sull'incidente in questione (
sulla Boffalora-Malpensa, ndr). "Tratto maledetto" e "senza new jersey"... Poi leggendo gli articoli, si scopre che le collisioni sono tutte legate al pessimo comportamento di automobilisti/motociclisti che invadono le corsie opposte o che viaggiano a velocità troppo elevate "quel tratto forse troppo stretto e percorso sempre a velocità elevate da parecchi conducenti".

Io penso che deresponsabilizzare chi guida una moto o una macchina ponendo l'accento su una presunta maledizione di un tratto inanimato di strada sia come gridare "coltello maledetto" dopo che ci si tagliano le dita nell'affettare il pane.

Gli oggetti non hanno vita propria. Possono essere usati malamente o correttamente. Personalmente credo che più che "tratto maledetto" anche i titoli degli articoli di giornale dovrebbero calcare la mano sui comportamenti scorretti di chi percorre quella strada, fra alte velocità e sorpassi non consentiti. 

Essendo il suo lavoro Lei sa bene che il titolo è quello che cattura l'attenzione. E che spesso molti lettori si fermano a quello. E forse fornire un titolo fuorviante non contribuisce a "risolvere un problema" come quello del guidatore scorretto. Che se scorretto è in quel caso, probabilmente finirà per essere scorretto anche in altre occasioni, specie in città, dove invece guidare correttamente è un requisito fondamentale per ridurre incidenti, morti e feriti.

Perché non ci saranno mai abbastanza new jersey se le strade inanimate saranno percorse da "soggetti animati" ai quali non si riesce a far capire la gravità del loro comportamento. Ogni giorno la cronaca dei giornali trasferisce le responsabilità sugli oggetti anzichè sui "guidatori" e siamo costretti a leggere "auto impazzita", "curva maledetta", "asfalto viscido". 
Buon lavoro.

Marco Fardelli
Fiab Varese "Ciclocittà" EPCM - Esperto Promotore Mobilità Ciclistica

Redazione

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