È partito ieri, 27 dicembre, un charter molto speciale da Parigi, con destinazione Arabia Saudita. A bordo ci son ventisette piloti che parteciperanno al Rally Dakar 2023, con un carico di centotrenta moto, due camion e attrezzature per affrontare la sfida più suggestiva e famosa del settore.
Tra gli italiani Ottavio Missioni Jr e, come fotoreporter, il varesino Gigi Soldano, un veterano che documenta la competizione dagli anni Ottanta.
Missoni corre con il Daverio Team Lucky Explorer, e ha tanta voglia di mettersi alla prova e arrivare alla fine. Perché la Dakar è un’esperienza unica, una sfida con se stessi e con la natura, dove la classifica tutto sommato conta solo fino a un certo punto. L’importante è arrivare in fondo, senza lasciare indietro nessuno. Essenziale sarà mantenere il corretto ritmo e calibrare lo sforzo nelle varie tappe, da quelle più tecniche e complesse a quelle più lunghe e sfiancanti, fino al 15 gennaio, data della conclusione.
La partenza ufficiale sarà il 31 dicembre da Jeddah, con una prova che sarà di soli 11 km per le moto. Prologo che vedrà partire i piloti in ordine di numero di iscrizione e andrà a definire quella che sarà la prima vera classifica, e quindi l’ordine di partenza della prima tappa, di 234 km.
Mente e corpo. Una performance, un’avventura che Ottavio porterà avanti con la foto della moglie e del figlio Vittorio sul tower degli strumenti, per darsi forza e ricordarsi sempre cosa lo aspetta alla fine della sfida. Ottavio non è nuovo alle grandi avventure motoristiche. Già indirizzato dal padre Vittorio, scomparso nel 2013, unisce alla passione per i motori e le sfide su ruote l'amore per la sua famiglia e l’impegno nella major Missoni.
Se prima motori e basket erano due passioni che convivevano in lui e lo agitavano sempre per il rischio di compromettersi l’una con l’altra, oggi, dopo la militanza nel Bosto, nella Pallacanestro Varese, nel Castronno e nel Daverio, Ottavio si dedica unicamente ai raid motociclistici.
Lo abbiamo incontrato, qualche giorno fa, nel suo quartier generale di Sumirago mentre studiava gli ultimi aspetti delle tappe che tra qualche giorno dovrà affrontare.
«La preparazione fisica è essenziale» ci spiega Missoni. Dieta adeguata, training fisico in palestra e sul campo per poter riprodurre e affrontare le condizioni proibitive del deserto, oltre a una necessaria preparazione di meccanica di base, per riparare il proprio mezzo in caso di emergenza.
«Saranno quindici giorni sempre sotto pressione - dichiara - Da tenere presente gli sbalzi di temperatura: di giorno si raggiungeranno temperature di 25/30 gradi mentre la notte si scenderà facilmente sotto lo 0 termico».
Pochi anni fa, nel 2018, Ottavio ha affrontato una sfida eccezionale e irripetibile: la partecipazione alla spettacolare corsa benefica Mongol Rally, con una navigatrice d’eccezione, ovvero la sua attuale moglie Enrica Fugazzola. Un viaggio incredibile a bordo della sua panda 4x4 direzione Ulan Bator per una luna di miele che ha dell’incredibile.
La preparazione a questa avventura come è stata e quando è iniziata?
«L’idea di partecipare alla Dakar ce l'ho in testa fin da piccolo, solo che ai tempi ero impegnato con il basket, mia prima passione, con cui son stato impegnato fino al 2013/2014, anni nei quali son riuscito ad iniziare a pensare realmente alle moto e al mondo dell’avventura».
Nel 2014 hai partecipato alle prime gare di Motorally che sono culminate nel 2016 con l'avventura di più giorni alla Gibraltar Race. Cosa ti ha lasciato quella avventura?
«Esperienza di navigazione entusiasmante, infatti rispetto alle gare normali i Motorally e la Gibraltar Race sono più tecnici, in particolar modo nella navigazione del percorso: seguire i passaggi obbligati, le direzioni e gli ostacoli sul percorso...».
Le esperienze fin da piccolo nel mondo dei motori lo hanno positivamente influenzato, fin dai primi anni Novante e agli inizi del nuovo secolo con suo papà Vittorio alla corte di Macchion, con la vittoriosa Cagiva.
Oggi si realizza il suo sogno, aiutato dai tanti amici di famiglia: Macchion in prima fila, Alberto De Bernardi (Varese Terra di Moto), Filippo Bassoli, fino ad arrivare ai vertici di MV Agusta con la proposta di usare il nome storico Lucky Explorer Gentleman.
Non ci resta che dire in bocca al lupo a Ottavio, tutta Varese è con te!
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