E’ una serata di paura quella vissuta dalle centinaia di studenti vissuta nel quartiere Cenisia, in quegli spazi riservati agli universitari sorti negli ultimi anni tra via Monginevro, corso Vittorio Emanuele, corso Ferrucci e via Paolo Borsellino.
Una porzione di quartiere dove la scorsa notte una ragazza è stata aggredita e violentata nella sua stanza, mentre nella residenza universitaria gli studenti si apprestavano a dormire. Eppure, nonostante lo sgomento tra i giovani, la sensazione di insicurezza non è nuova a chi vive ogni giorno la zona. Chiara, che non risiede alla Borsellino ma che la frequenta spesso, racconta di essersi spaventata solo qualche settimana prima quando un uomo ha provato a scipparla. Anche la sua amica conferma una sensazione generale di paura.
Che il quartiere, nonostante le continue mutazioni, viva un momento difficile lo confermano le denunce di scippi, rapine e aggressioni. Reati minori, ma che alimentano un diffuso senso di paura, soprattutto quando scende il buio.
Poco distante, in via Di Nanni, risse e interventi delle forze dell’ordine sono pressoché quotidiani. Anche l’area tra il Cit Turin, Comala e la fermata dei bus di corso Vittorio Emanuele è spesso mal frequentata. In mezzo, nella strada che porta alla residenza Edisu Paolo Borsellino, lo scheletro dell’ex WestingHouse. Le telecamere sono ovunque, ma sembrano non bastare a scoraggiare i criminali. E gli studenti fuori sede, che a Torino dovrebbero sentirsi a casa, si scoprono insicuri.
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