Crollo del viadotto di Fossano, nuovo stop al processo: la difesa chiede la ricusazione del giudice

Stamane, martedì 25 ottobre, al tribunale di Cuneo, si sarebbe dovuta celebrare la prima udienza dibattimentale relativa al procedimento del crollo del viadotto di Fossano avvenuto cinque anni.

Il disastro avvenuto il 18 aprile 2017, portò il rinvio a giudizio davanti al Tribunale di Cuneo di nove soggetti con rito ordinario e già a giugno di quest’anno, stando a quanto calendarizzato dal giudice Alice Di Maio, avrebbe dovuto iniziare l’attività istruttoria, con sentenza fissata per il 2023.

Se già numerose erano sono state le questioni preliminari avanzate dalle difese e dalla Procura durante le c.d. ‘udienze filtro’ l’istruttoria ha subìto, di nuovo, un rallentamento nel suo inizio. Il trasferimento del magistrato Alice Di Maio nei mesi addietro aveva costretto alla riassegnazione del fascicolo alla collega del dibattimento Emanuela Dufour, che prima del 2017 svolgeva il ruolo di giudice per l’udienza preliminare.

Nell’udienza del 20 giugno, il nuovo magistrato aveva dichiarato tramite ordinanza la sua incompatibilità, in quanto, quando svolgeva il ruolo di gip si era già pronunciata in merito alle posizioni di alcuni coimputati. Sulla richiesta di astensioe si era pronunciato il presidente del Tribunale di Cuneo che ricevuti gli atti da parte del giudice, aveva ordinato il procedersi oltre.

Nell’udienza odierna, è stata presentata un’istanza di ricusazione nei confronti del nuovo magistrato giudicante da parte della difesa che verrà valutata dalla Corte di Appello di Torino. Ad associarsi alla richiesta di assegnare il fascicolo ad un altro giudice anche la Procura, rappresentata dai p.m. Pier Attilio Stea e Mario Pesucci. Le motivazioni che hanno spinto l’avv. Nicola Gianaria a presentare l’istanza sono da ricondurre alle medesime che avevano fondato la richiesta di astensione da parte del giudice Emanuele Dufour: quando svolgeva infatti il ruolo di giudice per l’udienza preliminare si era pronunciata in merito alle posizioni di alcuni imputati.

Sul merito si attende la pronuncia della Corte d'Appello. L'udienza è stata aggiornata al 20 dicembre.