Il Nazionale

Politica | 24 ottobre 2022, 17:00

La Val Trebbia non avrà l'ambulatorio medico, l'allarme dei cittadini: "Sempre più isolati"

I tagli alla spesa sanitaria riguardano per primi i piccoli comuni e a farne le spese sono cittadini, spesso anziani, che decidono di non abbandonare le vallate

La Val Trebbia non avrà l'ambulatorio medico, l'allarme dei cittadini: "Sempre più isolati"

La Val Trebbia è in allarme per la decisione di togliere l'ambulatorio medico a Fontanigorda e Gorreto, due piccoli comuni da qualche centinaia di abitanti, prevalentemente anziani, che dal prossimo 2 novembre si troveranno senza medico. 

A comunicarlo è stata la lista Sansa in Regione. Il capogruppo Ferruccio Sansa ha scritto sui social: “Nonostante le promesse gli abitanti di Fontanigorda non avranno ambulatorio medico. Attenzione: rischiamo di buttare via 400mila euro stanziati grazie a un ordine del giorno della nostra lista proprio per assumere medici dell'entroterra. Vanno spesi entro fine anno. Siamo pronti a ogni mobilitazione per evitarlo”.

La situazione era già drammatica da quando il dottor Siri è andato via, - commenta a La Voce di Genova Angela Bigi, una cittadina di Fontanigorda, milite di una pubblica assistenza – la dottoressa che ha sostituito il dottor Siri riceveva in ambulatorio solo due ore a settimana, adesso si recherà solo a Rovegno e Montebruno lasciando sola la popolazione”.

Ci avevano promesso – continua – che ci avrebbero lasciato l'ambulatorio, ma così non è stato. Il sindaco Bruno Franceschi ha già contattato Anci e Asl ed è in attesa di una riunione, ma la situazione adesso è drammatica”.

La Val Trebbia paga lo spopolamento che caratterizza l'entroterra non solo genovese degli ultimi anni. I tagli alla spesa sanitaria riguardano per primi i piccoli comuni e a farne le spese sono cittadini, spesso anziani, che decidono di non abbandonare le vallate. Nella zona è presente anche una farmacia, ma il timore degli abitanti è che possa chiudere proprio come conseguenza della chiusura dell'ambulatorio. È presente anche la guardia medica, ma spiega Bigi: “solo la sera e nei fine settimana, e spesso non rispondono”.

Sulla sanità ligure oggi si è parlato anche nel corso di una commissione regionale, durante la quale sono emerse le difficoltà, soprattutto nei pronto soccorso. “Ci è stato detto che molti reparti rischiano la chiusura per mancanza di personale”, ha detto Ferruccio Sansa. Domani in consiglio regionale si discuterà una proposta di legge della giunta che prevede lo stanziamento di un bonus di 100 euro l'ora ai medici. L'opposizione presenterà un emendamento per estenderlo anche agli infermieri, specificando che il bonus dovrà essere netto.

La specialità del medico di pronto soccorso è una delle meno ambite – spiega Sansa a La Voce di Genova – i bandi vanno deserti, le scuole di formazione sono insufficienti da anni, tanto che le Asl fanno ricorso a piene mani alle cooperative”.

Francesco Li Noce

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