“Per una cattiva gestione dei lavori del manto stradale ‘Da Giulietta’, sarà costretta a spostarsi per 4 settimane subendo un danno d’immagine ed economico”.
Questa la frase scritta su un cartello indossato dall’ambulante Giulia Gulli che questa mattina in occasione del mercato di lunedì ha voluto esprimere tutta la sua rabbia protestando tra Piazza Sisto e Piazza Mameli.
Il suo banco che vende abbigliamento infatti era stato spostato in via Astengo per via della pandemia e con la fine dell’emergenza sanitaria il 30 marzo il comune aveva deciso di confermare il posizionamento in quella zona, in attesa poi di dar vita allo spostamento definitivo in via Paleocapa e vie limitrofe dal prossimo 21 novembre.
Con i lavori di scarifica proprio su via Astengo per far riaffiorare i basoli però una nuova doccia fredda.
“Il comune ha preferito spostare 5 banchi di via Astengo e metterli ai nostri posti e noi mandarci in Piazza del Popolo. Per quattro settimane subiamo due spostamenti, ogni spostamento che fa un bando del mercato è una perdita economica. In più ci hanno avvisato lunedì alle 17.30, come faccio a farlo sapere ai miei clienti?” dice l’ambulante savonese che già lo scorso anno a Varazze aveva fatto sentire la sua voce (LEGGI QUI).
“Ci tengono tanto all’immagine del mercato, perché però mettere due banchi del mercato di abbigliamento in mezzo ai fiori? Abbiamo fatto delle proposte, una piantina cercando di rimanere qua, rinunciando anche ad un metro a banco per starci tutti, ci hanno detto che non era possibile. Quindi io oggi sto protestando singolarmente perché non mi sento ascoltata e tutelata. Il mercato deve essere visto come un’opportunità non un problema” ha continuato Giulia Gulli.
“Ogni spostamento sposti una ditta che ha investito dei capitali e gli crei una perdita economica che in questo momento crea un danno - prosegue - abbiamo già scelto i posti per lo spostamento del 21 novembre in base all’anzianità e so già dove andrò a venire, quindi potevo avvisare i miei clienti perché avevo tre lunedì così non posso avvisarli. Ci vuole buona volontà del comune, dei nostri colleghi e dei sindacati, una soluzione si poteva trovare per farci rimanere qui”.
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