Interrogatori interlocutori, questa mattina di fronte al Gip Massimiliano Botti, per l’inchiesta sul traffico di droga che ha portato all’operazione ‘Praedictio’, conclusa la scorsa settimana dalla Polizia di Imperia, sotto il coordinamento della Procura.
Stamattina sono stati ascoltati gli arrestati Antonio Zito (difeso dall’avvocato Marco Bosio), Roberto Rebora e Gianfranco Bianco che si sono comunque avvalsi della facoltà di non rispondere.
Domani saranno sentiti Antonio Carbone e altri 14 tra gli arrestati della scorsa settimana (per un totale di 22) nell’inchiesta coordinata dal Pm della Procura della Repubblica Antonella Politi. Un’indagine durata diversi mesi, che ha permesso di diarticolare una rete fitta di cessione di droga in provincia, con ramificazioni nel resto della regione e anche in Piemonte. L’attività vedeva la vendita di hashish, marijuana e cocaina, che fruttava centinaia di migliaia di euro.
Il G.I.P. del Tribunale di Imperia, Massimiliano Botti, ha applicato misure cautelari a carico di ventidue persone, a vario titolo indagate per il reato di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante dell’ingente quantitativo. Per quattordici indagati è stata disposta la custodia in carcere (Flavio Ianni, Sergio Taverna, Daniele Narciso, Gianfranco Bianco, Giuseppe Russo, Massimiliano Paletta, Giuseppe Stilo, Giacomo Masotina, Elice Bellanti, Ervin Bashmeta, Frederic Siorat, Walter Tropeano, Antonio Carbone e Mark Scaffini), mentre per due gli arresti domiciliari (Paolo Beleffi e Bashkim Bashmeta). Per altri sono stati disposti l’obbligo di dimora (Antonio Zito e Marico Queirolo), il divieto di dimora (Mario Mandarano, Franco Guastamacchia e Roberto Rebora) e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (Lorenzo Rebora Corci).
Determinante ai fini dello sviluppo investigativo è stato l’arresto in flagranza del 63enne Mario Mandarano, avvenuto nel mese di marzo 2020, sorpreso in possesso di hashish e marijuana, oltre ad un vero e proprio arsenale di armi da guerra, esplosivi ed armi comuni da sparo. In quell’occasione era stata rinvenuta e sequestrata anche una notevole mole di documenti e appunti nei quali era stata minuziosamente annotata la contabilità dell’attività illecita, con indicazione degli acquirenti, dei quantitativi e delle tipologie dello stupefacente, dei prezzi e delle cifre già corrisposte e/o da corrispondere.
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