Il Nazionale

Cronaca | 18 ottobre 2022, 10:46

Case popolari, l'appello disperato: "Non riusciamo a pagare, la Regione aiuti le famiglie"

I sindacati degli inquilini in presidio sotto il Consiglio regionale: "Le famiglie come prima cosa hanno bisogno di stare in una casa. Se perdono quella, tutto il resto non ha senso”

Case popolari, l'appello disperato: "Non riusciamo a pagare, la Regione aiuti le famiglie"

Si parla tanto di famiglia, ma non ci si rende conto che le famiglie come prima cosa hanno bisogno di stare in una casa. Se perdono quella, tutto il resto non ha senso”. E’ con queste parole che Giovanni Baratta, segretario regionale di Sicet, lancia l’allarme “case popolari” in Piemonte.

Lo afferma davanti al Consiglio regionale, in un presidio convocato dei sindacati Inquilini di Cgil, Cisl e Uil per chiedere alla Regione di intervenire in sostegno di chi vive in una casa popolare. “I poveri stanno crescendo, non riusciamo a confrontarci con la Regione per evitare gli sfratti, per cercare di trovare ristori per il caro energia. Le Atc non funzionano, stanno facendo conguagli sbagliati e tardivi, con le persone che non riescono a pagare. Aumenta la morosità e aumentano gli sfratti”, afferma Baratta.

Le bollette d’altra parte stanno aumentando e i conguagli mettono in ginocchio gli inquilini che, non pagando, diventano morosi. Quali soluzioni, dunque? "Come hanno fatto altre regioni (Emilia, Puglia, Lombardia), dovrebbe anche il Piemonte mettere risorse su questo capitolo: sono stupito perché si parla tanto di famiglia, ma non ci si rende conto che le famiglie come prima cosa hanno bisogno di stare in una casa. Se perdono quella, tutto il resto non ha senso. Chiediamo di metterci intorno a un tavolo per capire cosa possiamo inventarci".

"La Regione non prende in considerazione la possibilità di allargare la fascia di reddito per i morosi incolpevoli delle case popolari, cambiando finalmente le regole del fondo sociale. Non impegna le ATC a una più efficiente gestione per recuperare i ritardi dei resoconti delle spese condominiali e del riscaldamento (oggi fatti con ritardi di 2–3 anni), creando enormi problemi di pagamento per gli inquilini assegnatari", concludono i sindacati.

Andrea Parisotto

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