"Giorgia Meloni non cantar vittoria: ti cacceremo fuori dalla storia. Non basta una candidata premier fascista per fermarci". È questo il messaggio che arriva da piazza Castello, dove questa sera la rete "Non una di meno" ha organizzato una manifestazione in occasione della giornata mondiale per l'aborto sicuro. Una protesta indetta a Torino, così come in altre 17 città d'Italia.
"Fuori gli antiabortisti dai consultori"
Sotto la Regione Piemonte si sono radunati 500 tra uomini, donne e attivisti per ribadire un messaggio semplice, scritto su uno striscione appeso ai pali della luce, "Fuori gli antiabortisti dai consultori. Sui nostri corpi decidiamo noi".
Marrone al convegno con la no vax De Mari
Parole dirette all'assessore Maurizio Marrone, che ha destinato 400 mila euro alle associazioni pro-vita e finito negli scorsi giorni di nuovo al centro di polemiche per essere stato inserito come relatore in un convegno contro l'aborto insieme a Silvana De Mari, no vax e condannata per diffamazione omofoba.
"Paura che aborto venga limitato"
"La possibilità di obiezione di coscienza - spiega Chiara, di Non Una di Meno - rende inattuabile il diritto aborto in molte regioni: tantissime donne arrivano a rischiare la vita pur di abortire. Il timore è che dopo una campagna elettorale, in cui corpi della donne sono già stati al centro di una battaglia, i margini già risicati vengano ancora di più erosi con il nuovo governo".
"Ci fa paura - prosegue - che la situazione possa peggiorare e che invece di sentire i bisogni delle donne, si parli sopra ai nostri copri e alle nostre vite, che l'aborto venga limitato".
Rossomando: "Difendiamo la legge 194"
Dai microfoni arriva un chiaro messaggio. "La nonna partigiana sai cosa ci insegna, antifascista sempre obietta su sta fregna". In piazza erano poi presenti anche la Vicepresidente uscente del Senato Anna Rossomando ed i neoparlamentari Chiara Appendino e Marco Grimaldi. "Difendiamo la legge 194 - ha detto Rossomando - ma chiediamo di più. Perché la vera piena applicazione di questa legge deve andare nella direzione della piena esigibilità del diritto, non della sua limitazione".
Grimaldi e Appendino
Grimaldi sottolinea come "l'opposizione alla peggior destra dal dopoguerra comincia subito, dalle piazze, dalle donne. Un “diritto a non abortire” bisognoso di maggior tutela non esiste, cara Meloni".
"Scendo in piazza - ha sottolineato Appendino - come Chiara e come donna. Al motto di Dio, Patria e famiglia noi contrapponiamo la nostra idea basata su giovani, diritti e ambiente".
"In un Paese normale si dovrebbe guardare avanti e progredire, invece qui si tratta di difendere quello che c'è e che neppure funziona ancora, visto che il diritto all'aborto non esiste dappertutto per la mancanza di medici non obiettori. Questo tema è stato strumentalizzato dalla Meloni ed io sono molto preoccupata che si possa tornare indietro" ha concluso l'ex sindaca di Torino.
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