“Le motivazioni di questa decisione all'inizio erano a livello numerico e poteva anche starci perché a fine anno sembrava che più di 4 alunni non ci fossero. Invece, poi, con l'arrivo delle famiglie ucraine siamo arrivati a 7, un numero più o meno uguale all'anno scorso. Quindi, la scuola poteva essere riaperta”, così il sindaco di Pietrabruna Massimo Rosso a proposito della decisione della dirigenza scolastica di sopprimere la pluriclasse del suo paese per problemi di integrazione, essendo composta da un solo alunno italiano, 3 marocchini e 3 ucraini.
“Ma a questo punto è sorto il problema della pluriclasse, nel senso che questi bambini ucraini non parlano italiano e dell'integrazione con gli altri bambini. Non credo che ci sia un metodo scientifico che e possa dimostrare questa teoria”.
“Io credo, invece, che in un ambiente come il nostro, piccolo, protetto dove i bambini fanno lezione vanno a mangiare a casa, poi ritornano che hanno tutte gli strumenti delle scuole più grandi, invece, possano integrarsi e imparare dagli altri bambini che sono un solo un italiano e altri tre di origine marocchina. Sono marocchini che sono in Italia da anni, che giocano coi bambini di Pietrabruna, sono già integrati”.
"Quindi, secondo me, questa decisione è un po' tirata per i capelli. I genitori delle famiglie marocchine, i padri lavorano fuori da Pietrabruna, a volte è fuori Italia, in Francia, le loro preoccupazioni sono, ‘se il figlio ha qualcosa che non va, come faccio a rientrare per prenderlo’. Le mogli non guidano come non guidano, le mamme ucraine che non hanno la patente”.
“Oltretutto un altro problema, è che facendo rientro allora dovrebbero mangiare in mensa. Loro non hanno, diciamo, le finanze per poter pagare 5 euro di buono pasto al giorno. Quindi questi bambini cosa fanno mangiano un panino da soli? Se questa è l'integrazione direi che siamo fuori strada”.
“Nella scuola di Pietrabruna c’è gente che ha fatto le elementari e poi ha fatto le Superiori, un loro percorso e oggi sono persone che hanno un livello culturale alto, che sono un vanto per Pietrabruna. Quindi direi che la scuola di Pietrabruna dovrebbe avere una medaglia non essere chiusa”.
Rosso conclude polemizzando a distanza cola dirigente scolastica Paola Baroni che lo accusa di aver iscritto il figlio (per ragioni personali) in un altro Comune. “In un articolo uscito su Repubblica, la preside mi attacca personalmente, ma forse la preside si è dimenticata che io sono sindaco della Repubblica italiana nell’esercizio delle mie funzioni che rappresenta una comunità. Quindi non parlo per conto di Massimo Rosso singolo cittadino, ma, appunto a nome di una comunità, di un'istituzione. Chi rappresenta le istituzioni dovrebbe avere un altro atteggiamento”.
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