“Quelle che dovevano essere le nostre vacanze tanto attese dopo un anno di lavoro si sono rivelate invece un inferno. Il pomeriggio e la sera è impossibile non solo fare la doccia, ma persino andare in bagno. Abbiamo due bambini piccoli e sono costretta a lavarli con la bottiglia d’acqua minorale, tutto questo è vergognoso. Chi ci ripagherà di tutti questi danni? Purtroppo la risposta è sempre la stessa, nessuno!”. Questo lo sfogo di una proprietaria di una seconda casa di Cervo, Maria T., che ha contattato la nostra redazione per rendere note le condizioni in cui turisti e residenti sono costretti a subire a causa dell’emergenza idrica che sta affliggendo tutto la provincia di Imperia e in particolare il golfo dianese.
Nonostante l’invio di autobotti e i lavori per aumentare la capacità delle vasche di approvvigionamento nel piccolo borgo, soprattutto nel centro storico e la parte alta dove insistono decine di seconde case, a partire dal pomeriggio i rubinetti sono completamente a secco.
“Paghiamo le tasse, paghiamo la spazzatura con tariffe maggiori in quanto non residenti, il gas e la luce sono aumentati, l’acqua non c’è e quel poco che arriva comunque non è potabile; io mi chiedo a questo punto- continua la donna- chi ci risarcirà di tutto questo? Il Comune, Rivieracqua, la Provincia, la Regione, il Governo? Purtroppo nessuno. I costi e i disservizi sono tutti sulle nostre spalle, come sempre”.
“Non parlo solo a nome mio, specifica, non è solo un problema dei proprietari delle seconde case, è un problema che affligge tutti. Nessuno escluso. Ci siamo confrontanti in questi giorni e abbiamo voluto rivolgere un appello tramite i media affinchè gli amministratori e i politici capiscano che così non si può andare avanti. Questa situazione si ripete ogni anno e in questa stagione si è ripresentata già da giugno. È inutile che dicono, evidenzia, che adesso appaltano i lavori e l’anno prossimo sarà tutto risolto. È una bugia, ci vorranno se tutto va bene un due-tre anni prima che il progetto del nuovo acquedotto veda la luce; non ci dimentichiamo che in Italia regna sovrana la burocrazia quindi figuriamoci se fanno un acquedotto intero in un anno,quando per tappare una buca ci vogliono mesi, autorizzazioni con ricorsi e contro ricorsi”.
“Dove sono i nostri politici? Si è visto qualcuno da queste parti?, no. Questa è un emergenza provinciale e regionale, non solo del comune di Cervo. Scajola, Toti, gli assessori vari che presenziano ovunque persino a premi, sagre e convegni, in questa occasione non si sono visti- conclude la signora Maria- nessuno è venuto a vedere come viviamo. Contenti loro, contenti tutti- io vivo adesso nella speranza che mio figlio non si sporchi più del dovuto e tutto questo è da quinto mondo, non da terzo o quarto, stare senza acqua vuol dire non essere un paese civile”.
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