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Politica | 29 luglio 2022, 06:55

Antonelli resta a Busto: «Mai pensato di dimettermi. Non voglio essere “uno dei tanti” in Parlamento»

Il sindaco di Busto smentisce di aver preso seriamente in considerazione l’ipotesi di lasciare Palazzo Gilardoni per Roma. Diverso sarebbe se gli proponessero la presidenza della Regione, dice ridendo, «ma finché c’è l’amico Fontana va benissimo lui». A proposito della campagna elettorale, parla di «teatrino» e attacca: «Assurdo urlare al pericolo-Meloni». Rinnovando la stima per Draghi: «Spero diventi presidente della Repubblica»

Antonelli resta a Busto: «Mai pensato di dimettermi. Non voglio essere “uno dei tanti” in Parlamento»

Come si dice in questi casi, mancava solo l’ufficialità. Adesso che è arrivata anche quella, il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli smentisce di aver mai preso seriamente in considerazione l’ipotesi di lasciare Palazzo Gilardoni per approdare in Parlamento. «Voglio essere operativo, non mi interessa un ruolo da “uno dei tanti”». Diverso sarebbe se gli proponessero la presidenza della Regione, dice ridendo, «ma finché c’è l’amico Fontana va benissimo lui». A proposito della campagna elettorale in corso, parla di «teatrino» e attacca: «Assurdo urlare al pericolo-Meloni». Rinnovando la stima per Draghi: «Spero diventi presidente della Repubblica»

«Non potevo farlo»

«Non ho mai pensato di dimettermi. Sono stufo di tutte le voci che pubblicate sui giornali, quindi mi diverto un po’ anch’io». Ad alimentarle, intende Antonelli, che è anche presidente della Provincia di Varese. Certificando che non correrà per un posto a Roma.

«Non lo faccio per due motivi, essenzialmente. Lasciare l’incarico di sindaco dopo pochi mesi per andare da qualche altra parte sarebbe stato, come dico io di solito, “imbarazzante” – afferma –. Non potevo farlo, a maggior ragione dopo il risultato che ho ottenuto e che ha ottenuto la mia lista civica.
E poi c’è il tema del Pnrr e degli altri progetti».

Antonelli è netto: «Non ci sono mai stati dubbi, nemmeno su Cassani e Galimberti. Tra di noi ci sentiamo e ne avevo parlato di recente anche con Galimberti, che ha poi detto che sperava che non mi sarei candidato. Ma sapeva che non l’avrei fatto».

Un ruolo operativo

Eppure i rumors erano insistenti. Totalmente privi di fondamento? «Per quanto mi riguarda sì – assicura Antonelli –. Ma anche il partito non mi ha mai chiesto cosa ne pensassi. Fratelli d’Italia non ha pensato a me». Anche se ieri pomeriggio il coordinatore provinciale Andrea Pellicini diceva che «Antonelli può fare tutto» (leggi qui).

Neppure un pensierino da parte del diretto interessato? «Per come sono fatto io – afferma – non smanio per andare a fare l’onorevole o il senatore. Io voglio essere operativo, sinceramente oggi non mi interessa avere un ruolo da “uno dei tanti”. Preferisco fare il sindaco di una città piccola piuttosto che essere a Roma e non essere considerato o alzare la mano e basta. Poi se si tratta di avere un ministero o la presidenza della Regione Lombardia, allora parliamone», dice ridendo.
Quindi il posto al comando del Pirellone gli interesserebbe? «A chi non piacerebbe essere presidente della Regione? Ma finché c’è l’amico Attilio Fontana va benissimo lui», precisa, prima che parta un nuovo tormentone.

Gli attacchi

Nonostante le numerose incombenze amministrative e il Pnrr, Antonelli aveva già spiegato di non essere particolarmente preoccupato per la caduta del governo, a differenza dei tanti sindaci che avevano firmato l’appello a Draghi (leggi qui). «Sta lavorando ancora lui – osserva – e al governo ci sono gli stessi ministri e da quanto leggo stanno lavorando come prima se non di più».

Intanto la campagna elettorale è iniziata. «Purtroppo – dice il sindaco di Busto – siamo ricascati nei soliti teatrini all’italiana. Mi viene da ridere quando leggo che si dà la colpa della situazione che si è creata all’uno o all’altro. E lo dico tenendo conto che Fratelli d’Italia è sempre stata fuori.  Ma da osservatore sostengo che la colpa è generale. Il Pd non può prendersela con Lega e Forza Italia. Per come la vedo io, era stato chiesto ai grillini di star fuori dal governo, ma il Pd non voleva perdere i suoi alleati (che poi ha perso lo stesso), e ha preferito mandare avanti il Casini della situazione. Ma stavolta gli altri non ci sono cascati. E il Pd dovrebbe essere contento di essersi tolto di mezzo i grillini».

Antonelli non è mai stato tenero con i 5 Stelle, quando erano rappresentati nell’assise di Busto. Ma ne ha anche per l’ex Di Maio: «Troppo comodo dire che adesso è per Draghi».

Insomma, per Antonelli è positivo che «si vada presto al voto piuttosto che fra sette mesi. Altrimenti la campagna elettorale sarebbe iniziata a luglio per finire l’anno prossimo, con un disastro ogni giorno. Meglio così per chi ha voglia di lavorare».

Meloni e Draghi

E a proposito di campagna elettorale «i teatrini continuano – insiste Antonelli –. Adesso c’è il pericolo Meloni. "O noi o la Meloni", come dire "o noi o il fascismo". Ma scusate, secondo voi io sono dentro un partito che può mettere a rischio la democrazia? Al di là del mio carattere… Ma di cosa stanno parlando? Ecco perché sono contento che si vada a votare in un mese e mezzo: almeno queste str… si sentono per poco tempo».

«Poi vinca il migliore – conclude –. E spero fortemente ripeschino Draghi come presidente della Repubblica, visto che prima non l’hanno voluto. Così potrà ancora dare alcuni consigli economici, perché probabilmente è la persona più adatta per farlo».

Riccardo Canetta

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