Una folla colorata e rumorosa ha attraversato questa mattina le strade di Torino per ribadire, ancora una volta, la necessità di ottenere “Giustizia climatica ora”. Il corteo, organizzato a conclusione del Climate Social Camp e del Meeting Europeo Fridays for Future, è partito poco dopo le 10.30 dal parco della Colletta per raggiungere piazza Castello intorno alle 12 con gli interventi degli attivisti, snodandosi in lungo Dora Voghera, corso Belgio, via Fontanesi, via Napione, piazza Vittorio e via Po.
L'appello: "Unitevi alla lotta"
Tanta voglia di fare festa tra gli attivisti arrivati da tutto il mondo, ma anche tanta voglia di ribadire alle istituzioni e alla cittadinanza le istanze portate avanti negli ultimi anni di lotta ai cambiamenti climatici e alle politiche ritenute insufficienti se non del tutto inadeguate. “Join the fight!” (Unitevi alla lotta) recitava lo striscione portato dalla testa del corteo, sicuramente il più rappresentativo dello spirito respirato in città: “Queste giornate – ha raccontato Tommaso, tra i promotori di entrambi gli eventi – rappresentano il traguardo di un'organizzazione non facile che va avanti da molti mesi: li abbiamo vissuti intensamente riuscendo a fare quello che volevamo, si tratta di un'esperienza unica che ci rende felici e che ci ha fatto crescere sia come gruppo che come amici”.
Un'unica grande emergenza: la crisi climatica
Durante i 5 giorni di Climate Social Camp e Meeting Fridays for Future si sono alternati momenti di discussione, riflessione, confronto, svago e molto altro ancora: “Abbiamo trattato – ha proseguito – tante tematiche, tutte importantissime, che riguardano diversi aspetti di un'unica grande emergenza: la crisi climatica, le cui cause e conseguenze sono collegate. Speriamo che la settimana trascorsa insieme rappresenti l'inizio di un tempo lungo e buono, con l'auspicio di cambiare le cose informando la popolazione sui cambiamenti climatici e su ciò che sta succedendo nel mondo perché è la prima a essere colpita”.
Grande risalto hanno avuto, infine, le azioni di protesta realizzate mercoledì: “Abbiamo deciso di alzare il livello – ha concluso Tommaso – perché essendo in tanti ci poteva stare. In futuro potrebbero essere riproposte ma continueremo comunque con le nostre manifestazioni inclusive perché vogliamo raggiungere tutti e accoglierli a braccia aperte”.
Commenti