Presidio degli addetti della Tecnositaf davanti al Comune di Torino. L'azienda - controllata interamente da Sitaf, che gestisce la A32 Torino-Bardonecchia - va verso la liquidazione e 160 persone rischiano di perdere il posto di lavoro. Il motivo della cessione? La società ha registrato una perdita di capitale sociale.
Pannelli informativi e punti help
Gli addetti della Tecnositaf si occupano di tutti gli impianti tecnologi per la gestione del traffico della Società Italiana per il Traforo Autostradale del Frejus. Nel concreto le colonnine gialle dove chiedere aiuto collocate lungo la rete autostradale, così come l'illuminazione delle gallerie, i pannelli informatici e anche tutta la tecnologia dei caselli, dalle sbarre ai semafori.
Il 21 aprile scorso Sitaf ha annunciato la liquidazione della società e questo - come spiegano in maniera unitaria Fit-Cisl, Filt Cgil e Ugl - "apre una profonda ferita nel territorio della Val di Susa e per la sede torinese di corso Svizzera".
Bancheri: "Situazione assurda"
Molti dei 160 lavoratori - di cui 75 diretti e 93 precari in somministrazione - vivono infatti nei paesi valsusini. A far sentire la sua voce anche Pacifico Bancheri, presidente dell'Unione Montana, che a nome dei sindaci del territorio commenta: "Trovo assurdo che dopo la cessione, da parte della Città Metropolitana e del Comune di Torino, delle quote a Sitaf ci si ritrovi in questa situazione".
"No alla distruzione del lavoro"
Il prossimo 18 luglio è fissato un nuovo incontro con l'azienda. "Non arriveremo al terzo tavolo - spiegano i sindacati - senza la garanzia del riassorbimento di tutti gli addetti all'interno di Sitaf o nelle altre società del gruppo Astm. Non è diminuita la domanda di lavoro e le alchimie finanziarie volte alla massimizzazione del profitto non devono essere una ragione per distruggere occasioni di lavoro e trasferire altrove opportunità che insistono sul territorio". Una delegazione sindacale è stata ricevuta dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
Iannò (Torino Bellissima): "Comune intervenga"
A chiedere un intervento del Comune, per stroncare una perdita di posti di lavoro, è anche il vice capogruppo di Torino Bellissima Giuseppe Iannò. "Mi chiedo quale sia il motivo della crisi aziendale, visto che il primo cliente della Tecnositaf è l’Anas, che non mi pare sia economicamente in cattive acque" conclude l'esponente della minoranza.
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