Il Nazionale

Cronaca | 23 maggio 2022, 13:30

Mottarone, un anno dopo. Il silenzio dei parenti delle vittime della funivia e le lacrime del sindaco: «Li ricorderemo sempre»

Iniziata la cerimonia in ricordo delle 14 vittime che esattamente un anno fa persero la vita nella strage della funivia: tra loro cinque persone della provincia di Varese. La commozione del primo cittadino di Stresa Marcella Severino: «Mi piace pensare che qui intorno a noi ci siano quattordici ombre che sorridono»

Mottarone, un anno dopo. Il silenzio dei parenti delle vittime della funivia e le lacrime del sindaco: «Li ricorderemo sempre»

ORE 13.30 - IL PROCURATORE BOSSI: «FARE GIUSTIZIA»

«Oggi è il momento della vicinanza alle persone che hanno avuto un grandissimo coraggio a venire qua». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi a conclusione della messa nella chiesetta della Madonna della neve in vetta al Mottarone, celebrata in memoria delle vittime della tragedia di cui oggi ricorre il primo anniversario. «Abbiamo avuto sempre - ha concluso - come nostro obiettivo quello di rispondere alla richiesta di giustizia».

ORE 13.20 - IL GOVERNATORE CIRIO: «EITAN CI DA' LA FORZA»

«Il nome di Eitan significa forza. E il suo nome ci dà la forza di pensare che nonostante tutto ci possa essere un domani». Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio nel suo breve intervento alla cerimonia di inaugurazione del memoriale delle vittime della tragedia della funivia del Mottarone. Il presidente ha ricordato come un anno fa «venni avvertito dal prefetto e partii immediatamente per venire qui. Un momento che dobbiamo ricordare perché non ci sia l'oblio». Cirio, che ha ricordato di aver preso tante volte la funivia  con i suoi figli, ha sottolineato che «è un dovere per le istituzioni  garantire la giustizia».

ORE 12.10 - LA COMMOZIONE DEL SINDACO

Il sindaco di Stresa, Marcella Severino, lo dice prima di scoprire il cippo che ricorda le vittime della tragedia della funivia del Mottarone.  "Quel giorno abbiamo parlato molto con gli occhi. Il silenzio ci circondava e poi li abbiamo accompagnati con la preghiera", ricorda. 

"Stresa è una città che ha pianto e che piange ancora. E ci ha fatto male la coltellata subito qualche giorno dopo, quando abbiamo scoperto che forse questa tragedia si poteva evitare - aggiunge - mi piace pensare che qui intorno a noi ci siano 14 ombre che sorridono. Li ricorderemo sempre. La città chiede con forza giustizia".

ORE 11.55 - AL MOTTARONE ANCHE LA ZIA DEL PICCOLO EITAN

Tra i parenti delle vittime arrivati questa mattina al Mottarone per l'omaggio a un anno dalla tragedia della funivia c'è anche Aya Biran-Nirko, zia di Eitan. Al termine della breve cerimonia di inaugurazione della stele in memoria dei morti della tragedia della funivia i parenti di Eitan si sono raccolti in silenzio davanti al cippo  mentre  il corteo si dirigeva verso la chiesa della Madonna della neve.

Intanto a un anno dal disastro la famiglia materna di Eitan, unico sopravvissuto al disastro della funivia, non si arrende. Come riportano i media nazionali i famigliari affermano in una nota stampa. “Continueremo a lottare per lui perché cresca in Israele, la sua casa naturale, casa della sua famiglia, luogo di sepoltura dei suoi genitori e del fratellino".

Come è noto il bambino, dopo una lunga battaglia legale, si trova ora in Italia con la zia paterna e sul nonno materno Shmuel Peleg e su un presunto complice pende un mandato d'arresto internazionale emesso dalla magistratura di Pavia per il rapimento di Eitan, portato in Israele agli inizi di settembre lo scorso anno.

"Non abbiamo mai rinunciato e non rinunceremo mai - prosegue la nota della famiglia materna- al diritto di far parte della sua vita e alla possibilità che lui torni in Israele. Le discussioni legali in Italia sono ancora in corso e speriamo che la corte di Milano e le persone che si occupano degli affari di Eitan abbiano a cuore il suo bene e correggano la terribile ingiustizia causata a lui e a noi".

ORE 11.30 - E' PARTITO IL CORTEO SILENZIOSO

Il corteo silenzioso con le autorità è punteggiato solo dai singhiozzi di una dei parenti delle vittime. "Ci hanno rovinati", bisbiglia tra le lacrime prima che gli uomini della Croce Rossa la facciano sedere sul ciglio della stradina che taglia il bosco del Mottarone.

La stele di pietra grigia, che ricorda la tragedia di una anno fa, è collocata ai piedi del tratto di ripido pendio dove un anno fa la cabina numero 3 della funivia ha finito la sua drammatica corsa. Appena più in alto sono ancora visibili gli alberi tagliati a novembre per consentire la rimozione del relitto.

La lapide è coperta da un telo blu, e davanti è stato deposto un grande mazzo di rose bianche, l'omaggio della Regione Piemonte.

(seguono aggiornamenti)

da VcoNews.it

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