"C'è ancora chi ha fiducia nella giustizia e io sono tra questi. Certo è stato un lungo calvario durato sette anni. Anni in cui si sono registrati episodi brutti per la mia famiglia come quando mia figlia andava a scuola e le dicevano che suo padre era mafioso oppure quando le hanno dato un disegno dove era rappresentato un porcellino e le dicevano che era come suo padre. Cose difficili da digerire". Questo il commento al nostro giornale dell'ex sindaco di Diano Marina, Giacomo Chiappori, subito dopo aver appreso la notizia dell'assoluzione emessa all'esito del processo che lo vedeva imputato per voto di scambio 'light' insieme all'ex assessore Bruno Manitta, attuale vicesindaco della città degli aranci, assolto anche lui dal giudice monocratico Antonio Romano di Imperia.
"Sono state quindi cose difficili da digerire, prosegue Chiappori, ma avendo ricevuto un'educazione improntata ai valori della legalità trasmessi da mio padre, che era un uomo dello Stato dall'alto profilo morale, non avevo dubbi che sarebbe andata così. Io non ho fatto nulla, e sono sempre stato certo di non aver fatto nulla, per questo ho rinunciato alla prescrizione. Ancora oggi rinuncerei alla prescrizione perchè sentivo dentro di me di non essere responsabile di quanto mi è stato mosso. Ho avuto fiducia nella giustizia".
Anche Bruno Manitta ha rinunciato alla prescrizione insieme a Chiappori. "E' stata una sentenza sofferta visto il tempo trascorso, ha detto al nostro giornale Manitta, era un'accusa ingiusta. Ho avuto il timore di essere condannato pure avendo avuto sempre la coscienza a posto. Purtroppo mi sono ritrovato in questo pasticcio e non so chi devo 'ringraziare' per questo".
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