“Le ho provate tutte” dice uno sconsolato mister Antonio Soda, ripensando probabilmente all’inedito tridente iniziale e, nel finale, allo spostamento in avanti di Castaldo, che in realtà è un difensore puro. “Alla fine conta fare gol e se invece lo regaliamo diventa tutto più difficile”, prolungando un digiuno che va avanti ormai da tre partite. Una carestia di reti che è tra le problematiche più evidenti di una squadra che difficilmente viene messa sotto ma non riesce a rendersi pericolosa.
E così “si finisce per dire le solite cose” come si lascia scappare Soda in un passaggio, anche perché la dirigenza si chiude in un silenzio che sa di resa. E proprio il tecnico non si sbilancia su un eventuale confronto con i vertici di piazza d’Armi.
Ad oggi, l’Imperia terzultima è stata agganciata dalla Lavagnese - in rilancio nelle ultime giornate - quando mancano tre turni al termine della stagione, nonostante il favore degli scontri diretti. Guardando verso l’alto, il quindicesimo posto, ora occupato dall’Asti contro il quale si scontrerebbero i neroazzurri in caso di play-out, dista 12 punti: quattro oltre al limite per disputare la fase finale.
Numeri e ragionamenti contorti sui quali l’allenatore non si sofferma: “Sono dispiaciuto perché i giocatori hanno dato tutto ma paghiamo errori individuali”. La rete subita ha letteralmente stroncato le gambe ad una squadra che, nel primo tempo, aveva anche creato qualche occasione. Senza fiato e fiducia, Giglio e compagni non hanno più avuto la cattiveria agonistica (dal 65’ si conta soltanto il giallo a Petti) per agguantare il risultato. Lo scoramento ha attanagliato anche la tribuna, lasciata anche dallo sponsor Marco Del Gratta immediatamente dopo il gol subito.
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